SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Scienza, ma anche umanità. Alla Conferenza Nazionale del Cipomo (Collegio primari oncologi medici ospedalieri) che, organizzata a San Benedetto, si è svolta all’hotel Villa Picena (a Colli del Tronto), si è cercato di approfondire il tema che cerca di dare, verso i malati di tumore, un approccio multidisciplinare, non improntato esclusivamente alle cure mediche.

«In nessuna branca della medicina sussiste un rapporto così dinamico – ha Giorgio De Signoribus, primario del reparto di oncologica dell’ospedale “Madonna del Soccorso“, organizzatore del convegno – un connubio così forte tra conoscenze scientifiche ed umanità, per la presa in carico del malato come persona e non come oggetto di patologia».

Durante il convegno si è tentato un approccio multidiscliplinare, con il contributo oltre che di medici, del vescovo monsignor Gervasio Gestori, con gli inevitabili risvolti a carattere etico. Hanno preso parte al convegno i vertici dell’associazione: il presidente Giorgio Cruciani, primario dell’ospedale di Lugo, e Sergio Crispino, vicepresidente nonché primario a Siena, che a proposito dei modelli organizzativi hanno sottolineato il concetto di “federalismo oncologico” per un costruttivo confronto e verifica delle differenze tra le varie realtà nazionali.

Importante contributo medico-scientifico di oncologi di fama internazionale come Stefano Cascinu dell’Università di Ancona e Roberto Labianca dell’ospedale Teramo sulle terapie dei tumori gastro-enterici, nonché di Giovanni Rosti, Lucio Crinò, Paolo Pronzato e Monica Giordano, che hanno illustrato le ultime metodiche sui tumori del polmone e della mammella.

Nel corso della prima sessione dei lavori, dopo i saluti del sindaco Giovanni Gaspari che ha evidenziato l’ubicazione del convegno come baricentrica tra i comuni di San Benedetto ed Ascoli Piceno nell’ottica di un’integrazione dei servizi tra le due Asur, ha preso la parola il dottor Giuseppe Petrone, direttore generale Asur 12, che ha illustrato l’Area vasta nel modello marchigiano soffermandosi sul progetto di gestione integrata tra ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto e “Mazzoni” di Ascoli Piceno, nell’ottica di «un ospedale unificato su due sedi, o meglio della creazione di un ospedale unico tra San Benedetto ed Ascoli Piceno».

Il consigliere regionale Guido Castelli, membro della Commissione Sanità della Regione,ha evidenziato i ritardi del Piano sanitario regionale criticando la “fase di riflessione allungata” mentre il presidente dell’Ordine dei Medici di Ascoli Piceno, professor Filippo Altilia portando i suoi saluti ha voluto evidenziare una criticità dell’Oncologia nelle Marche, ovvero la migrazione passiva, i cosiddetti “viaggi della speranza verso altre regioni” mettendo poi in risalto i meriti dell’Oncologia sambenedettese, finora «mai oggetto di lamentele o ricorsi dei pazienti, si distingue per iniziative di umanizzazione del reparto».

Anche l’arte migliora la qualità dell’assistenza, ne sa qualcosa il primario dell’ospedale di Lanciano, dottor Antonio Nuzzo, che già da parecchi anni ha trasformato il suo reparto in una galleria d’arte.

Da registrare infine l’intervento del presidente dell’Asmo “Viviana Campanelli“, dottor Giancarlo Veronesi, già amministratore generale Asl di Macerata, che ha fatto un resoconto sull’attività dell’Associazione di supporto malati oncologici , attiva da 2001. «Solo nel 2006 – ha detto – sono state effettuate 1600 ore di assistenza ospedaliera e domiciliare, 190 trasporti di malati, 105 disbrigo di pratiche, 9 interventi socio-psicologici. Nel 2007 le prestazioni sono aumentate del 20%».