Stadio e storia. Chi ha ragione tra il sindaco Gaspari e il presidente Gianni Tormenti? Chi ha ragione tra Comune e Samb? Secondo me entrambi.
Il sindaco perché deve tutelare innanzitutto gli interessi dei suoi concittadini, di tutti e non solo dei tifosi della Samb. Per questo motivo credo che non abbia finora sbagliato una mossa nel problema specifico. Ha dato quello che poteva, doveva dare, qualcosa in più sarebbe stato pericoloso e forse ingiusto. Anzi, pur non avendo vissuto, per esempio, come il sottoscritto la meravigliosa storia della Samb dagli anni 50, ne ha tenuto conto: nessun altro sport (se non a livello individuale, vedi fratelli Carminucci nella ginnastica), è arrivato a certi livelli nazionali coinvolgendo l’intera città che deve molta della sua notorietà proprio ai colori rossoblu della Sambenedettese Calcio. Sta contribuendo, contrariamente a quando si afferma da parte della società rossoblu, a dare una grossa mano al loro progetto che, se i Tormenti stanno calmi e procedono senza irrigidirsi nel loro cammino, faranno raggiungere alla nostra amata squadra traguardi mai raggiunti prima. Vedo la buona sorte dalla loro parte ma non devono vanificarla con isterismi o prese di posizione che non hanno ragione di esistere. A proposito di storia, ieri durante la festa presso lo chalet “Da Andrea” il tifosissimo Fabrizio Roncarolo ci ricordava che l’avvocato Natali (lo intervisteremo prossimamente), ascolano purosangue, 93 anni, tifa Samb e che la maggior parte dei nostri cugini over 70 tifano Samb e non Ascoli. Una magra consolazione ma è la verità.
Il presidente della Samb ha ragione perché pretende semplicemente chiarezza di comportamenti e non quel pressapochismo del quale i politici italiani sono maestri. Chiede chiarezza, come suo solito, in modo elegante ed intelligente. Questi i punti nei quali ha ragioni da vendere: a settembre 2007 ha fatto, come nell’anno precedente richiesta di un contributo (100 mila euro) mettendoli in bilancio. In un paese civile, alle richieste si risponde nero su bianco con l’accettazione o con il rifiuto in tempi brevi, in Italia non si risponde affatto mettendo il richiedente in forte imbarazzo e, nella condizione, di dover elemosinare telefonicamente una risposta o aspettare al buio. Gianni Tormenti, passati sei-sette mesi dalla richiesta, aveva confermato nel bilancio i centomila euro. Giustamente dico io e lui lo ha ribadito. L’altra sua ragione, seppur con qualche forzatura, ce l’ha quando dice che, se non vede nero su bianco, a proposito della non validità del decreto Pisanu, lui non ci crede. Come dargli torto. Sa anche che, se porterà i nostri colori in serie B, il mega progetto avrà maggiori possibilità di realizzazione. Nel frattempo, da buon psicologo, lo ricorda al sindaco e alla città. La bocciatura può essere considerata un rinvio… a settembre prossimo.
Scudetto. Giusto per restare nel tema sportivo è veramente assurdo il comportamento dei giornali nazionali sportivi, i quali, invece di fare informazione cercano in tutti i modi di influenzare la lotta verso lo scudetto. Il fatto più eclatante sollecitato dal tecnico dell’Inter: fari puntati su Beretta allenatore del Siena che deve fare il suo dovere domenica a San Siro, silenzio assoluto sul fatto che anche l’Atalanta dovrebbe fare la stessa cosa all’Olimpico di Roma. E’ scontato? Lo sarebbe se giornalmente non intervistassero il tecnico toscano o i giocatori bianconeri che dovrebbero segnare al Meazza. l’Atalanta e Del Neri vengono ritenute vittime sacrificali. Poi magari accade l’esatto contrario senza però nulla togliere alla… scorrettezza dei media sopra citati.