SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nei giorni scorsi l’accordo firmato al Centro per l’Impiego tra i lavoratori della Foodinvest, la proprietà Malavolta e la Provincia per la cassa integrazione. Già in quell’incontro il rappresentante della Malavolta Corporate aveva comunicato che il suo gruppo giudicava irricevibile la proposta di affitto della cordata Green Garden. Martedi alle 15:30 a Roma c’è stato un incontro top secret tra Malavolta e Pignoletti.

E la preoccupazione sale per i circa 80 operai che da mesi attendono di conoscere la propria sorte. «Il documento firmato tra le parti risulterà inutilizzabile, se non verrà consegnato al Tribunale di Ascoli Piceno presso il giudice Carlo Calvaresi e al commissario giudiziale Paolo Petrocchi prima di una settimana», sostengono i lavoratori dello stabilimento agroindustriale di Porto D’Ascoli tramite il rappresentante della Rsu Gabriele Napoletani.
Data cruciale il 14 maggio, con l’esame del concordato dell’altro stabilimento di Rotella dei Malavolta, la Marollo.
«Sarà importante far pervenire l’accordo entro tale data, pena la nullità dei termini e benefici del documento firmato da ambo le parti» fanno sapere le maestranze.
Si teme che la proprietà stia prendendo tempo, per concludere in tempi brevi la vicenda Marollo (l’affitto agli imprenditori Enzo Rossi e Massimo Virgili).
Per gli operai sarebbe a rischio anche il prestito vitale per ognuno di loro, quantificato in 3850 euro a lavoratore.

L’accordo della settimana scorsa avrebbe permesso infatti agli operai di avere entro il mese di luglio l’intera somma a disposizione dell’incentivo, tramite un prestito della Malavolta Corporate che avrebbe “anticipato” i tempi lunghi dell’Istituto di Previdenza Nazionale. Si tratta di quattro mensilità che rischiano di rimanere scoperte.

Sembra inoltre che il conto aziendale si stia velocemente prosciugando: a fine aprile rimanevano nelle casse della società 1 milione e 200 mila euro.

La parabola discendente del saldo spaventa le famiglie dei lavoratori, che si chiedono come sarà possibile liquidare contemporaneamente l’ultima busta paga, il premio produzione di 1100 euro ad operaio e l’incentivo previsto dall’accordo presso il Centro Per l’Impiego.
In serata un’altra notizia preoccupante che riguarda gli istituti di vigilanza che operano presso lo stabilimento di Porto D’Ascoli.

Dal 7 maggio infatti non ci sarà più il servizio di guardia armata presso l’azienda, mentre rimarrà attivo il servizio di portierato, effettuato da un istituto di vigilanza di Teramo.