SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Sono sicuro che prima o poi tornerò alla Samb». Queste le parole di Davis Curiale, miglior realizzare stagionale dei rossoblu con nove centri.

Curiale, un bilancio della stagione sia dal punto di vista collettivo sia da quello individuale.
«E’ stato un peccato averci impiegato più del dovuto per ingranare la marcia giusta. Una volta trovato il giusto assetto abbiamo dimostrato di essere una buonissima squadra. Mi sarebbe piaciuto molto segnare con la Sangiovannese perché avremmo raggiunto la salvezza sul campo a cui tutti tenevamo molto e, ciliegina sulla torta, avrei raggiunto la doppia cifra. Un pareggio in trasferta è sempre un buon risultato, ma volevamo vincere. Peccato».

Non ha avuto un inizio di campionato molto fortunato.
«Inizialmente mister Ugolotti preferiva far giocare Alteri perché per il modulo che adottavamo riteneva più indicato impiegare un centravanti più esperto. Ovviamente in panchina ero infelice, ma visto il cattivo andamento della squadra, sentivo che prima o poi qualcosa sarebbe cambiato e avrei avuto la mia chance: il punto più basso della mia stagione è stato quando ad Arezzo sono dovuto andare in tribuna».

Cosa è stato determinante per la sua esplosione?
«Con l’avvento di mister Piccioni le cose sono cominciate a girare per il verso giusto. Mi disse che per lui ero un titolare inamovibile: gli bastava che durante la settimana mi fossi allenato al massimo e che avessi dato tutto quanto avevo in corpo la domenica. Sentendo grande fiducia nei miei confronti, iniziai a giocare bene e a segnare. Tornato in sella, Ugolotti mi disse che aveva visto ciò che avevo fatto durante la gestione Piccioni e che, avendo sbagliato a non darmi più spazio ad inizio stagione, non mi avrebbe più messo in discussione».

Dei suoi 9 gol, quale è stato il più bello e quale il più decisivo?
«Li ho segnati entrambi contro il Gallipoli: il più bello indubbiamente quello in rovesciata con la palla che, prima di entrare in rete, ha toccato l’incrocio dei pali; il più decisivo, invece, è stato quello del 3-2 sotto la Nord che ci ha permesso di vincere una partita soffertissima».

Ci sono speranze affinché lei possa restare?
«San Benedetto è una piazza caldissima, che mi ha fatto crescere e in cui mi sono trovato benissimo. Il Palermo mi ha fatto capire chiaramente che dovrò andare in ritiro con loro, ma ciò non significa che resterò in rosanero. Se la società siciliana fosse d’accordo, io tornerei volentieri alla Samb. So che delle squadre cadette sono interessate a me, ma bisogna vedere fino a che punto: non accetterei di andare a fare la terza o la quarta punta».

Ci sembra di capire che sarà difficile rivederla in rossoblu?
«Se non potrò tornare in rossoblu il prossimo anno, ci tornerò senza dubbio molto presto in quanto sono sicuro che nel giro di pochi anni la Samb andrà in serie B: spero che troverò ancora la porta aperta».

Cambierebbe qualcosa se diventasse allenatore della Samb Rosario Pergolizzi (l’allenatore della Primavera del Palermo, ndr)?
«Sicuramente questa eventualità giocherebbe a favore di una mia permanenza alla Samb poiché lui mi conosce come nessun altro. Allenato da lui, nella Primavera rosanero ho messo a segno 44 gol in due anni. Per me Rosario Pergolizzi non è solo un allenatore, ma molto molto di più».