SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Punteremo ad un campionato di vertice, se avremo uno stadio adatto»: parole di Gianni Tormenti, presidente della Samb, il 18 aprile 2008.

Due record per la sua Samb: uno positivo e uno negativo. I rossoblu sono la squadra più giovane di tutta la C1, ma anche una delle più scorrette, visto il quintultimo posto nella “Coppa Disciplina“.
«Riguardo al primo punto sono contento: anche Macalli (il presidente di Lega, ndr) ci ha fatto i complimenti, dicendo che la Samb è un esempio per tutte le squadre di serie C: i giovani che hanno giocato a San Benedetto sia quest’anno che l’anno scorso, sono migliorati molto e hanno incrementato il loro valore. Per quanto concerne la “Coppa Disciplina” dico soltanto che non siamo quella squadra “cattiva” che i numeri dicono. Anzi, ci reputiamo una società molto corretta. Le tante squalifiche sono da addebitare anche all’eccessiva severità degli arbitri nei nostri confronti: si pensi alla partita col Gallipoli, in cui ci fu ammonita mezza squadra e Vitiello espulso dopo un normalissimo fallo di gioco».

I giovani valorizzati a San Benedetto però, puntualmente, a fine stagione, tornano alla loro squadra di appartenenza. Ma non sarebbe meglio far crescere in casa nostra i campioni di domani?
«Già quest’anno abbiamo inserito alcuni elementi della Berretti in prima squadra e sono molto soddisfatto anche di come stanno crescendo gli Allievi e i Giovanissimi; purtroppo, invece, per quanto riguarda le strutture di allenamento siamo ancora in alto mare. Inoltre posso promettere che i giovani di altre squadre che verranno a giocare da noi il prossimo anno, saranno presi in comproprietà o in prestito con diritto di riscatto a nostro favore, facendo mettere sempre tutto nero su bianco perchè in questo mondo con le parole non si va lontano. Questo è il modo di far crescere una società di calcio».

Ha chiamato in causa il problema delle mancanza di strutture. Che ci dice dei campi sportivi di viale Europa?
«Ho fissato un appuntamento con l’assessore allo Sport Eldo Fanini. Stiamo pensando di mettere l’erba sintetica al Merlini, mentre per il Rodi si vedrà in futuro. Per “strutture” intendo anche quelle ricettive come convitti, foresterie per ospitare giovani di altre città e creare un settore giovanile di tutto rispetto come lo hanno quasi tutte le società di A e B».

Ora che per i noti problemi di diverse rivali, Lanciano in testa, la salvezza è virtualmente raggiunta, teme un rilassamento psicologico dei ragazzi?
«Non ho visto segnali di questo tipo, ma pensare che la salvezza sia già raggiunta, potrebbe inconsciamente far venir meno nei ragazzi quella grinta e quella determinazione necessarie per vincere. Sono convinto che la Massese giocherà per i tre punti per fare pace con i propri tifosi. In Toscana può andar bene anche un pareggio, ma con l’Ancona voglio assolutamente vincere. Inoltre, come ho detto tante volte, non è bello salvarsi grazie alle disgrazie altrui: pretendo la salvezza sul campo e per questo contro la Massese andrò in panchina».

Novità sulla questione stadio?
«L’impianto di videosorveglianza dovrà essere pronto per il 30 aprile. Non nascondo la mia preoccupazione, in quanto fra due mesi ci sarà l’iscrizione al campionato e senza uno stadio in cui giocare, si rischia la perdita del titolo sportivo».

Perchè tarda ad arrivare la conferma di Nucifora?
«L’avvocato ha portato a termine con successo le disposizioni che gli erano state impartite: salvezza diretta, sfoltire la rosa e rinforzare la squadra, tenendo sempre un occhio al bilancio. Per la conferma di Nucifora però bisogna aspettare che si risolva il problema Riviera».

Si spieghi meglio.
«Il direttore resterà a San Benedetto solo per fare un campionato di vertice; cosa che non potremmo fare, se dovessimo portare la Samb a giocare in uno stadio di un’altra città. Ci sono tutti i presupposti per fare un campionato importante: un ds esperto che ci invidiano molte squadre di categoria superiore e un organico di 16 giocatori di proprietà a cui si potrebbero aggiungere i vari Cia, Curiale e Ferrini che cercheremo in tutti i modi di trattenere. Dipende tutto dallo stadio».

Ci sono progressi a proposito dei giocatori che ha appena nominato?
«Ad oggi ci sono i presupposti affinchè restino tutti e tre. A San Benedetto abbiamo visto che chi ha fretta di salire, non sempre trova fortuna: si pensi ai giocatori che si sono messi più in mostra l’anno scorso (ai vari Morante, Desideri e Carlini fischieranno le orecchie, ndr). A mio avviso è meglio fare un anno da protagonisti in C piuttosto che fare panchina o tribuna in B: al posto loro io resterei un altro anno in rossoblu per poi salire di categoria l’anno successivo. E perchè no? Salire in B proprio con la Samb».