SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Fari puntati sul consumo di alcolici fra le ragazze adolescenti. E il quadro tratteggiato da operatori medici e sociali del Comune e dell’azienda sanitaria mette in luce cifre abbastanza notevoli.
Spiega la dottoressa Sabrina Vici del servizio comunale Risposte Alcologiche (viale De Gasperi 51, 800-239220): «Nel 2007 abbiamo puntato l’attenzione dei monitoraggi sulle adolescenti fra i 14 e i 19 anni. Ragazze che studiano, fanno sport, si interessano di cinema, arte, lettura. Ebbene, abbiamo intervistato 594 ragazze: il 76% di loro dichiara che beve birra nei locali pubblici almeno una volta a settimana, il 59% dichiara che assume anche bevande superalcoliche, solo il 24% dichiara di non bere mai».
Non certo maggioritarie dunque le astemie nelle fasce giovanili più a rischio, anche se in molti casi si può trattare della classica birretta mentre si mangia in pizzeria.

Perché si beve? La risposta è scontata: divertirsi nei fine settimana, stare insieme con i coetanei, passare i momenti liberi. Bisogni edonistici insomma.
Il 47% delle intervistate ha risposto positivamente alla domanda “Bevi tanto ma non arrivi all’ubriacatura”. E il 22% ha dichiarato di avere sperimentato gli effetti dell’ubriacatura totale.
Senso di colpa dopo il consumo degli alcolici? Le intervistate rispondono di no.
E negative in ogni caso sono anche le risposte sull’eventuale uso di mezzi come scooter o auto dopo aver bevuto.
«Le ragazze sembrano più prudenti dei maschi – dice la Vici – tendono a farsi accompagnare e a non guidare dopo che hanno consumato alcol».
Secondo il Servizio Risposte Alcologiche, il 30% delle intervistate stimola il conducente a non bere, il 28% si rifiuta di seguire sull’auto o sullo scooter di chi ha consumato alcolici.
Da parte loro, Comune e Polizia Municipale stanno perseguendo un obiettivo ambizioso. Si tratta di un protocollo d’intesa con associazioni di categoria nel campo del commercio, per favorire la diffusione di informazioni sui pericoli dell’alcol nei locali di svago sambenedettesi, evitare l’esposizione di messaggi pubblicitari in contrasto alle politiche di lotta all’abuso di alcol, incentivare con sconti e iniziative i cosiddetti “guidatori designati”, ovvero i giovani e i meno giovani che all’interno di una comitiva si astengono a turno dal bere per guidare l’auto e portare a casa tutti gli altri.