ELEZIONI. Ha vinto Berlusconi, viva Berlusconi? No, semplicemente viva la semplificazione (il termine più usato dai commentatori) della politica. Era ora. Perché adesso viene il bello. Niente più scuse per nessuno, per chi comanda, per chi fa opposizione. I giri di parole non saranno più permessi. Se non brucia loro la perdita della poltrona, dovrebbero esserne felici anche quelli di “Sinistra arcobaleno” da oggi senza implicazioni e responsabilità sulla conduzione della nazione.
Sinistra critica. Mi hanno colpito molto le considerazioni di Bertinotti a “Porta a Porta”: «Dobbiamo fare autocritica e tornare veramente a fare la sinistra». Guarda caso gli stessi concetti espressi in campagna elettorale, e non dopo, dalla giovane candidata premier di “Sinistra critica”. L’esperienza di Bertinotti & C ridicolizzata da una ragazza poco più che trentenne.
Lega nord. «Un successo che non è legato al voto di protesta», ha detto Maroni. E’ meno importante della sua seconda affermazione: «A noi non interessano le chiacchiere ma i fatti: abbiamo concordato un programma con il Pdl con il quale resteremo uniti soltanto se sarà rispettato alla lettera», questo è parlare, attendo… i fatti.
Anti “Casta”. Come li attendono tutti quegli elettori che non sono andati a votare o hanno annullato la scheda, i cosiddetti grillini e altri. Se, per esempio la Casta non diverrà in tempi brevi almeno “Castina”, poco importa chi è al potere. Una protesta forte da destra, da sinistra, dai grillini, dai semplici delusi sarà inevitabile.
Gianfranco Fini. Abbastanza puerile la posizione del leader di An che non si è accorto (o fa finta) che il suo partito non esiste più perché è stato semplicemente fagocitato da Silvio Berlusconi. La dimostrazione? In un’intera serata di Porta a Porta nella quale si sono commentati i risultati, le due parole “Alleanza” e “Nazionale” non sarebbero state mai pronunciate senza una specifica domanda nei minuti finali. Stessa cosa per la Margherita. Non esistono più, basta prenderne atto. Se, però, per la Margherita è meno grave (è nata qualche anno fa), per gli storici rappresentanti della Destra italiana è la classica svendita alla poltrona. Normale e anche giusto se fra qualche tempo non rinnegheranno tutto, tentando un altro doppio salto all’indietro, quando capiranno che le loro “figurine” non servono più o non saranno più determinati per il Pdl in quanto diventati anonimi onorevoli senza un capitale di voti che ora li ha resi appetibili.
Fascisti e comunisti. Due definizioni obsolete e anche ridicole alle quali queste elezioni hanno messo il definitvo “The end”. Cosa buona e giusta nel terzo millennio.