Dal settimanale Riviera Oggi numero 722
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Adesso si è diffusa la paura dell’amianto, ma per anni i produttori lo hanno venduto, pur conoscendo i suoi rischi». Sul Venerdì di Repubblica del 14 dicembre 2007, il giornalista e scrittore Giorgio Bocca portava alla luce una triste realtà degli ultimi anni: i gravi danni alla salute provocati dell’amianto. Negli operai che lo lavoravano per la multinazionale svizzera Eternit, addirittura negli inquilini delle case popolari White di Milano, mostri di cemento amianto prefabbricato in stato pietoso, produttori di morte. Un caso drammatico di cui ha parlato spesso la trasmissione Annozero di Michele Santoro.

Casi estremi, ma non dappertutto è paranoia.
Tettoie di abitazioni private, coperture di capannoni industriali, persino rivestimenti interni di tubature. In via Montebello il vecchio mercato del pesce e della frutta prossimo alla demolizione è un trionfo di eternit nel soffitto.
Il cemento amianto è dappertutto, ma diventa pericoloso se deteriorato.
Abbiamo voluto verificare la situazione di San Benedetto, per scongiurare ogni rischio di “amiantofobia”.
Per saperne di più ci siamo recati in Comune e all’Azienda sanitaria regionale.
LE ORDINANZE Nell’ultimo anno ci sono state diverse ordinanze di rimozione fatte dal sindaco. Alcuni casi? Un capannone in via Val d’Adige all’Agraria, la tettoia di un edificio in via Sicilia. Presso la ditta Remer alla Sentina è stato dato ordine di una parziale bonifica della copertura, parzialmente deteriorata.
Spesso sono i cittadini che fanno segnalazioni al Comune o ai Vigili Urbani, cui seguono sopralluoghi dei tecnici dell’Asur, l’azienda sanitaria (l’ex Usl).
Ma che fine fanno quelle ordinanze di smantellamento?
All’ufficio Ambiente del Comune parliamo con la dottoressa Sofia Vagnoni, che spiega che a San Benedetto tutte le ordinanze emanate dal sindaco a privati cittadini proprietari di immobili a rischio eternit sono state sempre ottemperate. Nel 2007 si è trattato di sette ordinanze.
«Quando si riscontrano lesioni su una struttura in eternit l’Asur fa un rapporto chiedendo al sindaco di emanare un’ordinanza. In caso di non rimozione scatta una denuncia penale secondo l’articolo 650 del codice penale. Se nonostante la denuncia il proprietario non ottempera, il Comune agisce d’ufficio. Le spese sostenute verranno poi recuperate sul privato che non ha ottemperato».
«Ma questi – ci rassicura la dottoressa Vagnoni – sono casi estremi, mai successi a San Benedetto».
I TEMPI DI BONIFICA Ma quanto tempo passa dall’ordinanza del sindaco alla bonifica dell’immobile? «Dopo che al privato è stata notificata l’ordinanza – ha assicurato la Vagnoni – il privato provvede alla scelta della ditta che effettuerà lo sgombero. Questa deposita poi il suo piano di lavoro presso l’Asur e decorsi trenta giorni la ditta può provvedere alla sgombero».

L’Asur dopo i controlli decide subito se provvedere o meno alla bonifica e, nei casi urgenti, subito può anche voler dire due giorni.
Ci rechiamo comunque all’Asur per saperne di più, ma non ci dicono nulla senza autorizzazione non si sa bene da parte di chi.
Il dottor Luigi Persiani non rilascia dichiarazioni, ripete solo che a San Benedetto non c’è da preoccuparsi.

LO SMANTELLAMENTO Ora passiamo ai prezzi per rimuovere l’eternit deteriorato. Sono abbastanza alti, considerata la difficoltà e la pericolosità del lavoro. Abbiamo chiesto un’idea sul tariffario a ditte locali che fanno bonifica, smantellamento e smaltimento dell’amianto.
Innanzitutto ci sono dei costi fissi che variano dai 200 ai 300 euro e che vanno a coprire le pratiche e il piano di lavoro da consegnare all’Asur.
Poi ci sono i costi di bonifica, smantellamento e smaltimento. Sono variabili, dipendono dalla tipologia della struttura e dalla pericolosità del lavoro.
Smantellare una piccola tettoia di un’abitazione civile significa pagare all’incirca 1500, 2000 euro. Per i capannoni industriali il prezzo lievita poiché c’è più materiale e spesso più strati da smaltire, dunque si parla di cifre che partono da un minimo di 10.000 euro.
Pur senza allarmismi, bisogna sempre rimanere con la guardia alta. Ci sono ancora numerosi vecchi immobili in cui l’eternit è presente e a rischio.