CASTELLAMMARE DI STABIA – Dopo un anno e un mese, la Samb è tornata a vincere lontano dal Riviera delle Palme: un risultato che mancava dal 4 marzo 2007 quando a Manfredonia gli uomini di Ugolotti batterono, grazie ad una magia di Nikola Olivieri l’ostica formazione pugliese (con lo stesso risultato di ieri, 0-1).
La prima vittoria esterna, quella di Castellammare che, per come è arrivata, ricorda la prima vittoria stagionale con la Lucchese ottenuta con cinismo e un pizzico di fortuna in una partita non giocata benissimo. Ma giustamente, come dice Ugolotti, «adesso mi interessano solo i tre punti».
Va benissimo sia perchè spesso in questo campionato quando si è giocato bene, poi si è perso (a Salerno) o si è pareggiato (al Riviera con l’Arezzo), sia perchè, vuoi la sfortuna vuoi gli arbitraggi, la Samb era rimasta l’unica squadra del girone B della C1 ancora senza vittorie fuori casa.
Una vittoria esterna che per come si è comportata la Samb sarebbe dovuta arrivare molto prima, in partite dove i rossoblu fecero grandi prestazioni, ma tornarono a casa senza il sorriso. Si pensi agli amarissimi 1-1 con cui la Samb è dovuta tornare da Martina, Sorrento e Potenza: in queste tre circostanze i rossoblu andarono in vantaggio nel primo, sprecando diverse chance per raddoppiare e chiudere la partita, e, puntualmente, furono raggiunti a pochi minuti dal novantesimo.
Altre volte la causa della sconfitta non fu tanto l’imprecisione dei rossoblu sotto rete, quanto gli arbitraggi sfavorevoli come a Salerno quando il fischietto veneto Andolfatto si inventò un rigore su Di Napoli dopo 20… secondi (non è un eufemismo) di gioco, per poi non concederne due nettissimi in favore della Samb.
Altre volte ancora i rossoblu incapparano in partite da dimenticare, rimediando pesanti sconfitte a Pescara, Gallipoli e Crotone.
La nota più positiva riguarda sicuramente l’altoatesino Michael Cia, 20 anni ad agosto, che non assomiglia nemmeno lontanamente a quello impacciato e timoroso, criticato da tutti a inizio stagione. Merito a quei pochi che hanno continuato a credere in lui e alla società, che nel mercato di gennaio non lo ha rispedito all’Atalanta. Immaginate che sofferenza sarebbe stata adesso veder esplodere questo grande talento da un’altra parte… Certo che, a questo punto, occorre cominciare a lavorare affinché il giovane tornante resti anche il prossimo anno a San Benedetto.