SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Senza alcuna polemica vorrei che qualcuno mi spiegasse la differenza che c’è tra il programma politico del Pd e quello del Pdl». Esordisce così Piero Sansonetti, dal 2004 direttore del quotidiano Liberazione, presente venerdì 4 aprile all’hotel Progresso per un incontro pubblico, inserito all’interno della campagna elettorale della Sinistra Arcobaleno di San Benedetto del Tronto.
Presentato da Giorgio Mancini, Sansonetti ha subito introdotto il suo discorso interamente focalizzato sull’attuale campagna elettorale ormai agli sgoccioli. Con un’ironia pacata, frutto di un’esperienza politica ormai quarantennale, Sansonetti ha attaccato i due maxi schieramenti – il Popolo della Libertà e il Partito Democratico – che, a suo dire, hanno occupato troppo posto, lasciando pochi margini alle altre formazioni. Due schieramenti che stanno combattendo una partita più mediatica che politica, utilizzando gli stessi metodi, sventolando un programma pressoché identico.
«È davvero singolare questa campagna elettorale – ironizza Sansonetti – c’è un duopolio, che si presenta chiedendo un voto “utile”, ma poi Pd e Pdl hanno lo stesso programma. Non era mai successo nelle precedenti campagne elettorali; sia nel 2001 che nel 2006 la contrapposizione è stata netta e forte, e inoltre ci si ponevano grandi questioni. Ora non è così. Ci stiamo giocando il futuro della società occidentale e dell’Italia, è possibile che una campagna elettorale si possa condurre così?».
Il direttore di Liberazione individua tre vuoti nei programmi dei due maxi schieramenti, tre questioni di cui non si è fatta la benché minima menzione nel corso di questa campagna elettorale nonostante la loro importanza. «Dobbiamo affrontare il problema di come si distribuisce la ricchezza – ha spiegato il giornalista – l’Italia è un paese ricco ma c’è chi non arriva alla terza settimana del mese e chi guadagna 37 milioni di euro l’anno, e questo sistema non può continuare».

«La seconda questione di cui non si è parlato è la salute del nostro ambiente, la terra sta andando alla rovina, gli studiosi più ottimisti danno un tempo massimo di 100 anni oltre il quale si lotterà per la sopravvivenza, come può la politica non occuparsene?».
Il terzo quesito invece riguarda il mondo femminile. Sansonetti pone una questione importante, la questione dell’oppressione tra i sessi, «ancora, nel 2008, l’organizzazione della società vede il dominio del genere maschile su quello femminile».
Guardando alla Sinistra Arcobaleno Sansonetti ritiene che l’unico compito di quella che lui definisce l’unica lista di sinistra che accederà in Parlamento, sarà, (dopo che – secondo le previsioni del giornalista – «vincerà il Pdl e con ogni probabilità si formerà un governo di coalizione»), quello di costruire un’opposizione forte e tenace, poiché «siamo gli unici che non si candidano a governare nulla, ma che con onestà vogliono solo fare opposizione. Per noi la parte più dura del lavoro verrà dopo le elezioni».
Un incontro interessante conclusosi con un “botta e risposta” con alcuni cittadini che avevano dubbi da chiarire, precisazioni da fare, insicurezze da fugare. E a chi lo ha simpaticamente accusato di essere un po’ pessimista, sorridendo Sansonetti ha risposto «non sono pessimista, ma è una battaglia politica molto difficile. Una battaglia così dura non l’avevo mai vista».