Primo Piano. Vorrei chiarire ai lettori, ed in particolare al professor Antonio Felicetti che ha sollevato il problema a proposito di un nostro servizio sulla malasanità, che nessun quotidiano mette in primo piano lo stesso articolo per due giorni. Faremmo tra l’altro un torto ad altri argomenti di attualità dei quali, solitamente, 6 o 7 (dei nostri 50, come minimo, servizi giornalieri) meritano la vetrina. C’è anche da dire che un giornale telematico dà la possibilità di rintracciare facilmente gli articoli nel loro settore di appartenenza, come del resto, in molti fanno quotidianamente.
Samb. Calma e sangue freddo. Nei vari commenti trapela una pericolosa certezza di aver raggiunto la salvezza. Un atteggiamento ed un modo di pensare molto rischioso in un gioco come il calcio dove l’aspetto psicologico conta più che in altri sport. E la certezza di aver raggiunto un obiettivo non è mai portatrice di vittorie. Dobbiamo invece tener presente che lo spettro della retrocessione è ancora a… nove punti di distanza per i quali servirà spendere tanto ma tanto sudore.
Elezioni. Chi ci segue sa perfettamente che credo poco ai politici di professione e ritengo indispensabile un cambiamento radicale di “mentalità elettorale”, per cui mi sento lontano dai due schieramenti degli ultimi governi che si ritengono in pole position: Pdl e Pd. Non posso però non sottolineare che certe battute di Silvio Berlusconi in un momento così delicato per la nazione, non mi entusiasmano anzi mi avviliscono. Scherzare sulla laurea di Antonio Di Pietro o, durante il comizio di oggi, far posizionare Fini alla sua destra “perché non sarà mai di sinistra” è un modo preistorico di chiedere voti, che (e la cosa è ancora più grave) denota una scarsa considerazione del popolo italiano, il quale ha bisogno di ben altre certezze e non di offese o battute spiritose.
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Aver legato per ben 14 anni (e forse – spero di no – ce ne saranno altri) le sorti del nostro Paese ad un barzellettiere populista e demagogo senza alcun senso dello Stato e rispetto delle Istituzioni, è una delle cose su cui il popolo italiano, prima o poi, dovrà riflettere seriamente per capire cos'è che non va in noi.
cesarismo, papismo. machiavellismo, mussolinismo e
berlusconismo, dagli albori della nostra storia,
è un campionario di unicità, stranamente in alcuni casi
copiati da altri paesi.
il BELPAESE, oltre al barzellettiere, populista e demagogo
ha sciorinato tanti altri CAMPIONI, di ben altra pasta,
basta guardare e sentire come è ridotta L'ITALIETTA…..
questo paese, unico al mondo annovera oltre al 60% del
patrimonio artistico mondiale ma anche bande criminali
tipo MAFIA, CAMORRA, NDRANGHETA, SACRA CORONA UNITA e
in occidente è ancora un paese dove SI SEQUESTRANO PERSONE
A FINE DI REDDITO……
mi fermo qui….
Certo si può non condividere un certo modo di fare politica, e ciò è del tutto leggittimo. Ma mi sarei anche aspettato un commento sul fatto che nel 2008 in questo Paese si presentano ancora 3 liste comuniste, che hanno un loro relativo seguito e che parlano dei lavoratori e dei pensionati come loro proprieta' anche se poi sono adagiati sugli stessi privilegi degli altri. E poi se vogliamo entrare nella politica locale, ammettiamo il fallimento di 15 anni di amministrazione quasi continua a livello comunale-provinciale-regionale di una certa parte che non farà battute o propaganda preistorica, ma molto +… Leggi il resto »
Sono d'accordo con il Direttore su entrambi gli argomenti perché , di questi tempi, le cose bisogna vederle con uno spirito realista e pragmatico. Per quanto riguarda la Samb, sento in giro molta faciloneria; c'è chi addirittura ha dei rimpianti per la possibilità dei play off mancata! Qui c'è da salvarsi, cominciando a fare anche punti in trasferra. Poi i Tormenti dovranno riflettere su cosa vorranno fare da grandi nel mondo del calcio! Per quanto concerne il secondo argomento, non mi meraviglio più di tanto perché sono 14 anni che Berlusconi fa politica in questo modo con insulti, offese, bugie… Leggi il resto »
Allora, caro Emidio, a maggior ragione, la riflessione su ciò che non va in noi è più che mai necessaria. Ma mi permetto di insistere sul fenomeno Berlusconi che è ammantato di apparente legalità, a differenza di tutte le bande di criminali che hanno infestato e infestano l'Italia e i cui rappresentanti, tuttavia, non sono mai diventati Primi Ministri. Mai s'è vista, a mio parere (salvo forse nel ventennio fascista), una sì totale mancanza di coraggio a smascherare l'infingardaggine del personaggio che accumula periodicamente, oltre ad un potere spropositato, gaffes, bugie, insulti nei confronti degli antagonisti politici, becero paternalismo padronale,… Leggi il resto »