SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ un Gianni Tormenti a tutto campo, quello che abbiamo sentito a due giorni dell’importantissimo impegno di Castellammare di Stabia: dalla partita con le vespe alla trasformazione della Samb, dall’obiettivo salvezza alla programmazione della prossima stagione.
Presidente, dopo che ha ripetuto quanto di buono fatto al Riviera da Piccioni, ora da Ugolotti ci si aspetta una svolta in trasferta.
«Ci attende una partita molto complicata, in quanto dopo la contestazione subita a Sorrento e l’esonero di Capuano, ho la certezza che i nostri avversari daranno tutto. Ciò che contraddistingue la Juve Stabia è il carattere: li ho visti giocare e non ho potuto fare a meno di notare che non mollano fino al novantesimo. Nonostante questo, noi non potremo permetterci di concedere nulla e vorrei tornare a San Benedetto almeno con un pari».
Tensione fra i giocatori negli spogliatoi all’andata, problemi societari e crisi di risultati: si preannuncia una partita in un ambiente infuocato.
«Noi dovremo essere bravi a non farci condizionare dal pubblico, pensando che in campo si gioca sempre undici contro undici: i nostri giocatori sono dei professionisti e per loro un campo più caldo non deve fare la differenza da uno meno caldo. Nel caso gli stabiesi dovessero metterla sul piano della provocazione, non dovremo cadere nei loro tranelli».
E’ tutta un’altra Samb rispetto a quella di inizio stagione.
«Eppure i giocatori sono gli stessi… Ho sempre detto che avevamo una squadra competitiva che può giocarsela con tutti: finalmente lo hanno capito anche i giocatori, soprattutto i più giovani che adesso credono nelle loro potenzialità. Tuttavia non dobbiamo credere di aver già raggiunto la salvezza: c’è ancora tanto da soffrire»
Cosa ci dice riguardo al riscatto dei giocatori che si stanno mettendo più in mostra, come ad esempio Ferrini?
«Premetto che per la conclusione positiva di una trattativa, oltre al discorso economico ci deve essere l’accordo fra quattro parti: noi, la società d’appartenenza, il procuratore del giocatore, ma soprattutto la volontà del diretto interessato. Su Ferrini eserciteremo senza dubbio il diritto di riscatto. Francesco resterebbe volentieri e non ci sarebbero problemi qualora il Cesena restasse in B; se invece i romagnoli dovessero retrocedere in C1, la situazione potrebbe farsi più diffide».
E di Cia e Curiale, che ci dice presidente?
«Michael mi ha detto che qui si trova bene e vuole rimanere anche il prossimo anno, dovremo parlarne con le società d’appartenenza (Atalanta e Alto Adige, ndr): in ogni caso non dovrebbero esserci problemi.
Per Curiale, invece, dovremo sentire il ds del Palermo Rino Foschi che è sempre imprevedibile (leggi caso Olivieri, a un passo dal vestire il rosanero e poi accasatosi al Pescara). Tuttavia ci sono buone possibilità di vedere il nostro centravanti ancora in rossoblu il prossimo anno, ma nel calcio non si puoi mai essere tranquilli, fino a quando non viene messo tutto nero su bianco».
Quale il futuro dell’altro “giovanotto” Ottavio Palladini?
«Non credo ci siano dubbi sul fatto che Ottavio resti. Cosa farà dipenderà da lui: se vorrà continuare a giocare o se intenderà ricoprire un altro ruolo».
Alla fine dei giochi la campagna acquisti di Maurizio Natali non si è rivelata così fallimentare come sembrava. Anzi.
«Da parte mia sono sempre stato dell’opinione che Natali avesse allestito un gruppo all’altezza della categoria: non è un caso infatti che, nonostante l’arrivo di Nucifora, sia rimasto a lavorare per la Sambenedettese. Al direttore Natali va riconosciuto il merito di aver allestito una squadra che, con un inizio di stagione migliore, avrebbe potuto puntare ad un campionato di ben altra levatura».