SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Gli operai della Foodinvest lanciano severe critiche a gran parte delle loro rappresentanze sindacali.
In una nota, si legge infatti che «gran parte di loro hanno disertato la lotta per la salvaguardia del patrimonio dell’ex Surgela con la conseguente dispersione delle risorse umane, materiali ed immateriali, faticosamente create dando per scontata la dismissione dello stabilimento. Le quattro organizzazioni sindacali sono scese in campo l’una contro l’altra armate, con obiettivi e interessi diversi, perdendo di vista l’unico motivo che dà senso al loro mandato, cioè la tutela del posto di lavoro degli iscritti e non».
Gli operai citano poi il dottor Mariano Cesari, commissario giudiziale nella vicenda del concordato preventivo richiesto dalla Malavolta Corporate per la Marollo di Rotella, altra azienda in crisi del gruppo. «Lo ringraziamo fin d’ora per la lezione di attività sindacale per il salvataggio di posti di lavoro che ha dato a gran parte dei rappresentanti delle quattro categorie sindacali».
«Il commissario Cesari – continua la nota – come si evince dalla lettura della relazione sul concordato, su richiesta della proprietà, ha acconsentito all’accensione di due mutui chirografari per 150 mila euro per l’acquisto di sementi, e a sbloccare le merci sequestrate perché deteriorabili. Tutto ciò nonostante che egli stesso avesse in precedenza verificato che la Marollo non ha contratti da onorare con alcun cliente, tanto meno con la decantata Nestlè e che gli agricoltori diffidenti hanno preferito non seminare, come lo stesso Commissario ha evidenziato nella sua relazione».

Continua la nota degli operai: «Il Commissario nonostante dichiari l’inesattezza dei dati e cifre presentati nel concordato (macchinari notevolmente sopravvalutati, debiti verso i dipendenti inferiori alla realtà, che come per la Foodinvest Group sono stati calcolati al netto), ritiene di non dover far rettifiche, avventurandosi in valutazioni condivisibili, ma improprie del ruolo».
Nella sua relazione, viene affermato che la continuazione dell’attività d’impresa alla Marollo è l’unica via per salvaguardare posti di lavoro, l’avviamento commerciale e le merci in magazzino, dato che vi sono imprenditori interessati ad acquisire l’azienda purché in funzionamento (Enzo Rossi). Perciò, afferma Cesari nella relazione, «sarebbe auspicabile che la Malavolta Corporate riformuli la domanda senza svilimento e dispersione delle risorse umane materiali ed immateriali faticosamente create».
Ma per la Foodinvest invece il futuro sembra più nero, anche se in questi giorni si sta parlando di una cordata torinese disposta al suo acquisto o all’affitto.
Con lo spettro della chiusura che incombe, e la possibilità duramente osteggiata che i macchinari della Foodinvest vengano trasferiti a Rotella, gli operai manifestano apprezzamento per la relazione sul concordato preventivo per la Foodinvest presentata dal Commissario Giudiziale Petrocchi, «presentata in modo corretto e professionale».

Fra due settimane il giudice riesaminerà le proposte di concordato alla luce degli sviluppi nelle trattative con imprenditori esterni.