SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Caso Foodinvest davanti al magistrato Carlo Calvaresi, giudice delegato ai fallimenti del tribunale di Ascoli. Al vaglio le proposte di concordato preventivo presentate dalla Malavolta Corporate per quattro suoi stabilimenti in crisi, fra cui appunto l’ex Surgela di San Benedetto e la Marollo di Rotella.

Presenti all’incontro i creditori privilegiati (quindi anche le maestranze), i creditori chirografari, i sindacati, l’avvocato Villanacci e il commercialista Ortensi per i Malavolta e il commissario giudiziale Petrocchi.
Il giudice ha fissato un’altra udienza al 21 maggio per dare una valutazione sul piano di rientro dai debiti (ben 17 milioni e mezzo di euro) presentato per la Foodinvest; in seno all’incontro è riemerso che c’è un interessamento da parte di alcuni imprenditori piemontesi per l’affitto dello stabilimento di surgelati vegetali.
E proprio questo elemento ha comportato lo slittamento della pronuncia del giudice.
Stessa situazione per la Marollo di Rotella, che sembra verrà presa in affitto dal re dei maccheroncini di Campofilone Enzo Rossi.
«Siamo soddisfatti a metà», afferma Gabriele Napoletani, rappresentante sindacale della Cgil e dipendente Foodinvest.
Da una parte gli operai sono preoccupati perché la proposta di concordato per la Marollo prevede il trasferimento dei macchinari della ex Surgela nello stabilimento di Rotella. Un’ipotesi che sancirebbe la sicura chiusura della storica azienda sambenedettese.
«I macchinari non si muovono da San Benedetto, noi siamo agguerriti per impedire la chiusura», afferma Napoletani, che a prova della determinazione degli operai racconta: «Una nostra collega ha rinunciato alla propria posizione di creditrice privilegiata, rinunciando perciò al 30% del credito per poter delegare l’avvocato Alleva a rappresentarla nell’assemblea dei creditori».
Alleva è l’avvocato esperto di Diritto del Lavoro che sta tutelando gli operai della Foodinvest.
«Ovviamente compenseremo la nostra collega di ciò che le spetta. Ma è un episodio che dimostra la nostra determinazione, succede molto di rado una cosa del genere», conclude Napoletani.