Dal settimanale Riviera Oggi numero 719
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Prosegue la nostra inchiesta sulle strutture private per il conseguimento del diploma di scuola superiore. Seconda tappa l’istituto Humanae Litterae, a Piazza Nardone, presente in città da oltre vent’anni.
Telefoniamo per avere informazioni generali sulla struttura e sui servizi offerti. Ci risponde la direttrice didattica, la signora Montani, la quale molto gentilmente ci spiega che è possibile recuperare più anni, anche se occorre affrettarsi perché per iscriversi c’è tempo solo fino al 15 marzo. Chiediamo allora informazioni per un quinto Liceo Scientifico ma purtroppo, non essendo l’esame in sede, non ci sono più posti nei Licei Scientifici paritari, quindi possiamo iscriverci solo ad un indirizzo linguistico per poter poi sostenere l’esame.
Ma come si fa a cambiare indirizzo dopo 4 anni di Liceo Scientifico? E come si fa a passare ad un Linguistico se non conosciamo neanche una lingua straniera? La signora assicura che non c’è problema, tanto l’esame lo faremo in un paritario e il diploma ce lo daranno comunque. Chiediamo costi e orari delle lezioni: per 3500 euro possiamo avere le lezioni quando vogliamo, eventualmente anche il pomeriggio (martedì e giovedì), altrimenti in gruppo con gli altri ragazzi tutte le mattine dal lunedì al venerdì. In totale si fanno dalle sei alle otto ore di lezione settimanalmente. Nel costo è compreso l’esame.
Ma gli insegnanti saranno qualificati? Su questa domanda la risposta si fa attendere, poi la nostra interlocutrice in modo un po’ evasivo spiega che non dobbiamo preoccuparci perché alla fine dell’anno avremo un diploma valido a tutti gli effetti. Noi però ci preoccupavamo più che altro della preparazione, non solo del “pezzo di carta”.
Ci rechiamo poi a visitare la struttura. Sulla scalinata esterna ci sono tre ragazzi a fumare una sigaretta. Chiediamo per quale motivo non sono in classe: «Ci stiamo riposando – rispondono – tanto la direttrice è uscita a fare colazione».
Entriamo e la prima impressione non è delle migliori: un ambiente molto scuro, senza finestre, un paio di stanze adibite ad aule scolastiche con dei tavoli vecchi ed evidentemente rimediati, dal momento che sono tutti diversi tra loro, così come anche le sedie. C’è molto disordine, sui tavoli ci sono pile di libri, fogli e riviste, scritte sui muri, poca pulizia. C’è uno scaffale con alcuni testi scolastici obsoleti. Usciamo e domandiamo ai ragazzi se hanno dei libri di testo. «No, l’insegnante porta delle fotocopie o detta qualcosa e noi prendiamo appunti». Qualcuno frequenta il Liceo Scientifico, qualcuno il Linguistico, spiegano che tanti cambiano indirizzo a seconda della disponibilità delle scuole paritarie dove poi andranno a sostenere l’esame. «In genere chi fa il liceo va a Pomigliano d’Arco, vicino Napoli, – interviene un ragazzo – perché il diploma te lo danno senza troppe storie». Che coincidenza, avevamo incontrato queste proprietà miracolose delle scuole della cittadina napoletana anche parlando con il padre di una ragazza delle Grandi Scuole Cepu, spedita in Campania per sostenere l’esame.
Dicono di fare poche ore a settimana di lezione, perché «tanto facciamo solo un paio di argomenti per materia e comunque non facciamo tutte le materie contemporaneamente, qualche lezione comincia anche dopo Natale, altre dopo Carnevale». Contattiamo la mamma di un ragazzo che si è diplomato due anni fa e ce lo conferma: «In effetti facevano poche ore, l’insegnante portava qualche fotocopia e loro la imparavano per l’esame. Mio figlio io non l’ho mai visto studiare ma l’esame lo ha passato tranquillamente. È ovvio che chi va lì è solo perché vuole il diploma facilmente, altrimenti andava alla scuola pubblica che è gratuita, no?».
Una ragazza che l’anno scorso ha insegnato lì ci racconta che lei non era ancora laureata quando vi ha lavorato. «Mi era stato chiesto di prepararmi qualche lezione sugli argomenti principali della materia e di dare ai ragazzi qualche schema o riassunto. Senza parlare di come venivo pagata, il mio lavoro funzionava così: di mattino c’erano solo le lezioni di una o due materie, anche perché le aule per quello che ho visto sono solo due. Comunque nessuno si lamenta perché chi si rivolge a un istituto del genere sa che si reca in un diplomificio a pagamento».
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Ma perchè credevate veramente che le scuole private della serie “prendi 3 paghi 2” fossero istituti validi e qualificati?
Ma per piacere…
Gli studenti che escono da “scuole” come queste non sono preparatissimi, anzi non lo sono proprio.
Oltretutto, diciamocelo francamente, nella maggior parte dei casi si tratta di gente che non ha proprio voglia di studiare.
io a Cepu gli ho regalato 2.500.000 lire nel 1999, non avevo tempo e voglia di studiare per l'ultimo esame, lavoravo da un pezzo, e alla terza volta che andavo a "lezione" ho lasciato perdere perchè quella che mi insegnava ne sapeva meno di me.
i soldi è stato impossibile recuperarli perchè mentre a voce ti dicono una cosa sul contratto ce ne è scritta un'altra ( e io fesso ho firmato).
morale mi sono rimesso a studiare da solo e ho finito come dovevo finire senza cepu e senza soldi.
Ma tanto chi si reca in questi posti cosa pretende???
Mica siamo nei paesi anglosassoni dove le scuole private sono scuole di elite, non per tutti.
Se una persona non ha vogli di studiare vada a lavorare, non c'è scritto sulla costituzione che avere una laurea è obbligatorio.
Chi è capace vada avanti con gli studi chi non lo è c'è il lavoro che li aspetta.