SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Proteste per l’affidamento diretto del servizio di apertura e custodia della Torre dei Gualtieri all’associazione culturale La Rocca.
Si tratterebbe di un vero e proprio “regalo” da parte della giunta (delibera fra i documenti allegati), oltretutto irregolare dal punto di vista normativo. Lo segnalano il consigliere comunale di An Giorgio De Vecchis e i colleghi di partito Benito Rossi e Luigi Ursini.
«Siamo favorevoli all’apertura della Torre dei Gualtieri purché venga fatta in maniera legittima. A marzo del 2005 quando la giunta Martinelli affidò la custodia della Torre alla stessa associazione inviammo un esposto alla Corte dei Conti, alla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed alla Procura di Ascoli. La Soprintendenza ci rispose (vedi lettera fra i documenti allegati, ndr) esprimendo un parere formale sulla necessità di rispettare il decreto legislativo 42 del 2004 ed in particolare il combinato disposto degli articoli 110 e 115 sui termini di assegnazione di un bene culturale».
Cosa dice la legge? Dice che se un’amministrazione pubblica sceglie la gestione indiretta di un bene culturale può farlo solo mediante procedure ad evidenza pubblica, sulla base di valutazioni comparative dei progetti presentati.
A questo punto De Vecchis, Rossi e Ursini si chiedono: «Perché il Comune non gestisce direttamente la Torre dei Gualtieri assumendone l’iniziativa, mandando un dipendente comunale? Altrimenti perché non rispetta le procedure di evidenza pubblica? La Torre dei Gualtieri – continuano – é un bene culturale riconosciuto dalla Soprintendenza ministeriale che ancora oggi non riceve giustizia, né in termini di valorizzazione, né in termini normativi né in termini di ricavi economici».
La delibera di giunta approvata martedì 18 marzo affida la gestione all’associazione La Rocca fino alla prima settimana di giugno, «in considerazione delle festività pasquali, delle giornate del Fai del 5 e del 6 aprile, dei ponti del 25 aprile e del primo maggio e di quello della festività della Repubblica».
Nell’atto del Comune però non si fa menzione del parere della Sovrintendenza rilasciato nel 2005 su iniziativa degli stessi esponenti di An, che ora si chiedono: «Forse quella lettera era scomoda da allegare ? Si, era scomoda».