SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un Ballarin dal futuro a scatola chiusa? Per il consigliere comunale della Lista Martinelli Pri Antonio Felicetti sarebbe un’ipotesi da evitare a ogni costo. «L’acquisizione dal Demanio dell’area Ballarin è stata certamente un’ottima scelta fatta dall’amministrazione comunale, ben venga inoltre la proposta della Fondazione Carisap di investire milioni di euro per una grande opera architettonica di respiro mondiale. Ma va puntualizzato che la filosofia dell’operazione deve essere un progetto di riqualificazione di tutte le relazioni nelle aree portuali, perchè un’opera così in un’area degradata non potrebbe assumere la valenza che i finanziatori e la città si aspettano. Il futuro del Ballarin – prosegue Felicetti – si deve inscrivere necessariamente nel grande progetto lanciato dall’Amministrazione Martinelli con la Stu (Società di Trasformazione Urbana) che dovrebbe promuovere un programma integrato pubblico-privato di valorizzazione per lo sviluppo e la riqualificazione del comparto che va dall’Albula fino al Ballarin».
Continua Felicetti: «La prima direttrice di sviluppo della Stu è la connessione del nostro lungomare con il lungomare di Grottammare che, con la nuova pista ciclabile a nord, chiama a questo rapporto anche Cupra e Pedaso. In proposito sarebbe ora che il sindaco Gaspari porti a conoscenza del Consiglio comunale le risultanze di questa ipotesi progettuale, già assegnata da diversi anni alla società Nomisma di Bologna».
Felicetti cita poi un intervento dell’architetto dell’Università di Ascoli Pippo Ciorra, che nel 2004 affermò che la città poteva crescere ed essere vivace anche d’inverno solo con un pensiero unico e coerente al di là di qualsiasi provincialismo, e non con interventi localizzati e debolmente coordinati.
«Un tema così rilevante come quello del porto – conclude Felicetti – non può essere liquidato solo con un confronto su architetti più o meno noti. Occorre un convegno di alto livello e l’eventuale progetto finanziato dalla Fondazione Carisap deve essere scelto sulla base di un concorso di idee che guardi anche alla ridefinizione delle funzioni di tutto il comparto portuale».