Dal settimanale Riviera Oggi numero 718

L’assalto dei diplomifici. Così li definì l’ex ministro della Pubblica Istruzione Letizia Moratti. La loro definizione formale è “scuole private”. Ma funzionano davvero? Abbiamo raccolto informazioni e testimonianze. Un po’ scoraggianti. Prima puntata di un’inchiesta sulle scuole private sambenedettesi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Questa è un’indagine sulle strutture private per il recupero degli anni scolastici che si trovano a San Benedetto. Iniziamo dal più noto, la divisione Grandi Scuole del Gruppo Cepu, sul mercato da più di trent’anni.
Il sito internet (grandiscuole.it) è accattivante: si legge «la figura chiave del metodo Cepu é il Tutor, un insegnante esperto della materia, ma anche delle tecniche di apprendimento; in questo modo l´allievo è seguito in profondità e può apprendere e prepararsi più velocemente».
Come biglietto da visita si parla poi dell’utilizzo del metodo Feuerstein, che si rifà al cognitivismo arricchendo la sua formula classica con la figura del mediatore dell’apprendimento (il Tutor).
Telefoniamo per avere informazioni. Dopo pochi minuti, con rapida efficienza, ci fanno richiamare dall’area commerciale. Chiediamo i prezzi ma non ci dicono nulla, perchè variano in base alle tipologie di contratto.
Sono ancora una volta molto rapidi nel fissarci un appuntamento per il giorno successivo. Addirittura se l’indomani decidiamo di firmare il contratto ci faranno uno sconto. A neanche tre mesi dagli esami (le lezioni finiscono a fine maggio), potremmo venir preparati al programma di quarto e quinto Liceo. E se ci volessimo iscrivere a settembre prossimo? Ci rispondono che allora potremmo anche fare 5 anni in 1.
Ci assicurano lezioni individuali ma occorre sbrigarsi, secondo le norme ministeriali (Circolare 90 del 26 ottobre 2007) c’è tempo fino al 15 marzo per iscriversi. Dunque in poco più di 2 mesi e con poche ore di lezione a settimana ci faranno fare quello che nella scuola pubblica con oltre 30 ore settimanali per 9 mesi (e 1 anno per volta) non siamo riusciti a fare.
Per rassicurarci incontriamo un paio di ragazze che hanno frequentato l’anno scorso nella sede di via Calatafimi e ci spiegano: «Più anni si fanno, ulteriore è lo sconto. Il costo di un singolo anno si aggira sui 4000 euro». Un po’ caro, ma magari ne vale la pena. Il costo comprende oltre alle lezioni le dispense scolastiche che la struttura rilascia ai suoi iscritti, una specie di libricino di circa 15-18 pagine per ogni materia.
Conosciamo due Tutor che tuttora vi lavorano. Ci dicono che i ragazzi fanno circa nove ore settimanali, e gli orari dipendono anche dalla disponibilità dei Tutor. Può succedere che per due settimane di fila non si studi Italiano, se il Tutor ha l’influenza.
In teoria le lezioni si fanno singolarmente, ma accade che più ragazzi studino contemporaneamente con lo stesso Tutor, anche quando gli indirizzi di studio sono differenti. Una ex Tutor che vuole rimanere anonima ci dice: «Non credo che esista il metodo Cepu, né professionalità, né assistenza. Sono stata contattata a settembre 2005 da neolaureata. Gli studenti vanno in pasto ad uno di cui non controllano le capacità. Spesso per insegnare basta conoscere un altro Tutor. Quando c’ero io ce ne erano almeno due che non erano ancora laureati. Anche se avevo dei libri a disposizione, preferivo lavorare con i testi che portavo da casa mia, facevo le fotocopie perché li ritenevo migliori. Alcuni miei studenti li vedevo solo due volte al mese perché essendo pagata a ore non me ne facevano fare molte, altrimenti costavo troppo».

Un altro “ex” solleva altri dubbi: «I ragazzi sono divisi per gruppi in base alla classe che fanno ma non del tipo di scuola che frequentano e spesso hanno programmi diversi. In più se ad esempio uno deve recuperare due anni segue contemporaneamente le lezioni del primo e del secondo. Come si fa a fare matematica del secondo anno se non si è studiata quella del primo? Ma si risparmia perché si accorpano più ragazzi nello stesso gruppo. Durante l’anno si inseriscono continuamente nuovi studenti ed è capitato di dover ripetere il programma più volte».
Riguardo la preparazione dei Tutor, in una delle risposte all’inchiesta fatta dal portale Studenti.it sulla serietà dell’azienda, il Gruppo Cepu specifica che i Tutor devono sottostare a una procedura che prevede: l’esame del curriculum, un colloquio individuale, un corso di qualificazione consistente in tre prove, un test di ingresso, l’affiancamento attivo e passivo e un corso di riqualifica ogni sei mesi. Tuttavia nessun Tutor da noi interpellato è a conoscenza di queste procedure.
Ma i clienti cosa pensano del servizio, sono soddisfatti? «Un’esperienza da non ripetere – racconta una mamma che abbiamo incontrato – tra l’altro cambiano continuamente orari delle lezioni, promettono corsi individuali e mio figlio non ne ha mai avuti. Addirittura a lezione di matematica erano otto ragazzi quasi tutti di indirizzi diversi».
Il padre di una ragazza dice: «Sul sito promettono esami “presso l’istituto statale o paritario scelto da te e dalla tua famiglia” ma io non ho scelto nulla. Tra l’altro l’esame dovrebbe essere fatto nella provincia di residenza ma mia figlia l’ha fatto a Pomigliano d’Arco. E l’esame l’ha fatto a settembre. Nessuno mi ha detto se fosse perché l’hanno iscritta tardi loro e a giugno non c’era più posto o se ci fosse un altro motivo».
E ancora una ragazza: «Io la maturità l’ho fatta la prima volta in un istituto statale, ma con la preparazione che mi hanno dato mi hanno bocciato. Così sono tornata ancora una volta a Grandi Scuole, visto che non dovevo ripagare l’iscrizione. Questa volta però mi hanno mandato in un paritario di Pescara, dove ho dovuto portare prima la residenza».
E solo dopo essere “emigrata” a Pescara per la nostra interlocutrice c’è stato l’aspirato diploma.