SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Gli enti locali e lo sviluppo del territorio, il tema della serata e della visita del ministro Linda Lanzillotta. Fra mille insidie e paradossi, potrebbe essere il titolo complementare dell’intervento di Giovanni Gaspari all’auditorium comunale lunedì sera.
Lo sviluppo del territorio, il nostro, che vive un momento di crisi occupazionale con pochi precedenti. Un territorio in cui sta per nascere una Associazione intercomunale che conterà quasi 100 mila abitanti, in parallelo alla creazione di una nuova Provincia di Ascoli con circa 200 mila abitanti, dopo la resistibile scissione del fermano.
Davanti al ministro agli Affari Regionali e alle Autonomie Locali del Governo Prodi, il sindaco ha puntato il dito contro la lentezza burocratica di alcuni enti pubblici (le Province, e già pochi mesi fa dichiarò che andrebbero abolite, ndr) e contro i costi eccessivi che i Comuni devono sobbarcarsi per ospitare i minori “non accompagnati” (senza famiglia) negli istituti protetti.
«Aiutare i minori in difficoltà è un dovere delle istituzioni, ci mancherebbe – ha spiegato il sindaco – ma credo che queste spese per il sociale siano dovere del Ministero della Giustizia. Nel 2007 il Comune di San Benedetto ha speso più di 400 mila euro per i minori in difficoltà (spesso si tratta di giovani immigrati clandestini che per non essere espulsi dichiarano di avere 17 anni, ndr). Sono costi troppo alti per un Comune, che tolgono fondi agli investimenti e alle spese correnti. Roma deve aiutare gli enti locali prendendo in carico queste spese».
Secondo la legge attuale, la figura istituzionale del sindaco è responsabile dell’assistenza ai minori in difficoltà che si trovano nel territorio comunale. Questo, soprattutto per i Comuni medio-piccoli, si traduce in spese ingenti, visto l’alto costo dell’affidamento nelle Case Famiglia. In attesa di una modifica normativa e di una presa in carico da parte del ministero della Giustizia, il Comune di San Benedetto e i Comuni limitrofi stanno adottando politiche di incentivazione degli affidamenti di questi minorenni ad altre famiglie.
L’altra stoccata del sindaco è stata diretta alle Province, e alla paralisi amministrativa che questi enti denotano in alcuni casi: «Invece che un sano coordinamento, spesso accade che fra Comuni e Province ci sia più che altro un regime di controllo. Sono mesi che attendiamo che la Provincia di Ascoli approvi una variante ad un Piano urbanistico particolareggiato, ma ancora tutto tace. Serve un vero salto culturale, serve affrontare questi problemi».