SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Centinaia di posti di lavoro a rischio nel Piceno e per molti di loro il destino è già segnato. Circa tremila, secondo alcune stime. E in un incontro pubblico con un ministro agli Affari Regionali questo dramma non poteva non tenere banco.
E così è stato, durante la visita di Linda Lanzillotta a San Benedetto. Verso l’esponente del Governo Prodi, giunta all’auditorium comunale su iniziativa del sottosegretario del suo ministero Pietro Colonnella, sono stati diretti gli appelli di un’operaia della Foodinvest di San Benedetto e della Cartiera Ahlstrom di Ascoli. Due aziende in via di chiusura, nonostante la loro buona se non ottima produttività e nonostante le richieste del mercato per i loro prodotti. Aziende e lavoratori, però, che sono rimaste invischiate nelle logiche perverse del liberismo sfrenato.
L’operaia dell’azienda di surgelati sambenedettese ha parlato delle commesse della Nestlè finora brillantemente soddisfatte dalla ex Surgela, degli ordini inevasi per la mancanza di imballaggi, della qualità unanimente riconosciuta al lavoro dell’azienda e delle maestranze. «Sono un’operaia con due figli all’Università, che in questo mondo rischiano di trovarsi senza lavoro con la laurea in tasca. Mio marito è operaio, ci sentiamo stranieri a casa nostra, abbiamo forse meno diritti di altri? Ministro, fate qualcosa, il Piceno va in rovina». Una bomba sociale, quella di un intero territorio che sembra colare a picco, rappresentata anche da Cesare Mariotti, operaio della Cartiera ascolana, noto per aver consegnato la sua misera busta paga di cassintegrato ai ministri Damiano e Bersani nelle loro visite nel Piceno. Scena ripetuta ieri con il ministro agli Affari Regionali: «La carta è storia, è vita, è cultura. La Ahlstrom ha licenziato 296 lavoratori inspiegabilmente».
Il ministro Lanzillotta ha assicurato che si impegnerà presso il Governo di Roma, dove sono in corso dei tavoli di concertazione.
Prima dell’intervento dei lavoratori, l’esponente del Governo e del Pd ha parlato di alcuni progetti partiti ma bloccati dopo la caduta di Prodi: il nuovo Codice delle Autonomie Locali, il federalismo fiscale, il riordino dei servizi pubblici locali. «Una migliore economia dei servizi può fare da traino alla crescita dell’economia. In Italia ci sono molte potenzialità, chi governerà avrà il nostro lavoro alle spalle che faciliterà gli sforzi per farle emergere».
Il ministro ha parlato poi del controllo dei prezzi dei beni di consumo («ci siamo impegnati e ci impegneremo a individuare le speculazioni e non permetterle»), della redistribuzione dell’extra gettito fiscale («va fatta subito, non si doveva perdere tempo»), e della legge elettorale che impedisce di votare per le persone, contestata da molti. «Sarà il primo tema sul quale si confronteranno il nuovo Parlamento e il Partito Democratico. Bisogna evitare che questo sistema si stabilizzi, magari per la convenienza di qualcuno. Se fosse così, sarebbe una vera aberrazione. La mia proposta? Si torni ai collegi uninominali»