GROTTAMMARE – Un’iniziativa che rientra nell’ambito di una nuova collaborazione instaurata tra Comune e Istituto per geometri “Fazzini/Mercantini”, che vede la cooperazione internazionale come una grande opportunità formativa per i giovani.

Otto ragazzi sono chiamati a ripetere nell’antico centro albanese le stesse attività di misurazione e analisi che hanno già svolto il mese scorso nel vecchio incasato di Grottammare, come previsto nelle attività del progetto “Transismic”, volto alla riduzione del rischio sismico nella pianificazione dei centri storici transfrontalieri. Saranno accompagnati da un docente, il professor Piero Piccioni e dalla coordinatrice del programma Transismic, Eleonora Chindemi. Nelle attività di rilevamento, saranno assistiti da alcuni membri del comitato scientifico tecnico: l’architetto Fabrizio Torresi, consulente del Comune, l’ingegnere Bruno Bonifazi del SIT della Provincia e rilevatori dell’Università di Pescara. La squadra partirà domenica 9 marzo e resterà in Albania fino al 16 marzo.

Intanto, ieri 5 marzo nella mattinata, in vista della partenza, si è svolto nella sede scolastica un seminario di formazione in merito alla strutturazione delle attività che gli studenti dovranno svolgere all’estero.

Con l’occasione, il sindaco Luigi Merli ha portato il saluto della città e il ringraziamento per l’entusiasmo con cui l’iniziativa è stata accolta dai giovani: «Questo momento di formazione rappresenta un grande traguardo del progetto di cooperazione internazionale Grottammare-Gjirokaster e al tempo stesso una grande opportunità per i ragazzi stessi che avranno modo di confrontarsi con professionisti qualificati e conoscere una realtà che per alcuni versi assomiglia alla nostra Italia di cinquant’anni fa, quando le rimesse degli immigrati sostenevano lo sviluppo urbanistico di città prive di qualsiasi strumento di pianificazione territoriale».

La missione è una fase avanzata del complesso programma finanziato dall’Unione Europea per la tutela e conservazione culturale, urbanistica e strutturale dei centri storici delle due città transfrontaliere, in atto da svariati anni. Progetto che nel corso del tempo ha permesso di fondare le basi per il riconoscimento di “Patrimonio dell’umanità” alla città di Gjirokaster, da parte dell’UNESCO, grazie all’istituzione di un Ufficio di Piano nella località albanese avviato da tecnici italiani, che ha permesso, mediante cicli di assistenza e formazione del personale, la redazione di un piano regolatore ecosostenibile.