SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Servono stadi a norma entro il 30 giugno per iscriversi al prossimo campionato? Non ce la faremo. E’ un coro. E arriva da Firenze, precisamente dal Centro Tecnico Federale di Coverciano, dove stamattina (lunedì) 23 società di calcio di Serie C (era assente il Taranto) si sono riunite per trattare un tema delicato e di strettissima attualità come la messa a norma degli impianti sportivi con una capienza superiore a 7.500 spettatori.
I club di terza e quarta Serie, Samb compresa, hanno chiesto agli esponenti degli organi competenti, vale a dire Figc e Viminale, presenti all’incontro, di valutare singolarmente le varie situazioni. Come? Inviando emissari dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive nelle città in questione, i quali dovranno indicare gli interventi strettamente necessari per la risistemazione degli stadi in questione.
In base a questa “analisi”, starà poi alle società, di concerto con le amministrazioni comunali e le Prefetture, approntare un piano di intervento per la messa a norma che sicuramente difficilmente potrà espletarsi entro il 30 giugno.
Sia come sia, nei prossimi giorni ogni club si impegnerà a mettere nero su bianco con una richiesta scritta da fare pervenire alla Lega di Serie C.
L’OTTIMISMO DI FANINI E a Firenze, in rappresentanza della Samb e di San Benedetto c’erano il responsabile per la sicurezza del Riviera Franco Spinelli, l’ingegnere Daniele Boaretto, consulente della famiglia Tormenti, l’assessore comunale allo Sport Eldo Fanini e l’ingegnere comunale Nicola Antolini.
«Abbiamo anche noi ribadito le difficoltà, di carattere tecnico, burocratico ed economico – argomenta Fanini – di rispettare il termine ultimo del 30 giugno. Non si è parlato di proroghe, è vero, ma da parte degli organi competenti ci è sembrato di ravvisare la disponibilità a premiare la buona volontà delle società che nel minor tempo possibile si attiveranno per risolvere la questione. Siamo insomma ancora in stand by».
«Se sono ottimista? – ha concluso l’assessore allo Sport di San Benedetto – Beh, diciamo che non si può ignorare il fatto che tutte, e dico tutte le 24 società e amministrazioni coinvolte, hanno espresso l’impossibilità di mettere a norma gli impianti per la fine del campionato in corso». Come dire: la concessione di una proroga è forse qualcosa in più di una semplice ipotesi.