MARTINSICURO – La Provincia di Teramo stila una relazione sul Centro Polivalente Provinciale Immigrati, che dopo 12 mesi dall’inaugurazione registra un apprezzabile risultato nella fruizione dei servizi forniti alle centinaia di utenti extracomunitari. A distanza di un anno dall’apertura, il Centro Melting Point di Martinsicuro costituisce un notevole successo per quanto riguarda l’assistenza agli immigrati: punto di riferimento non solo degli extracomunitari residenti nella cittadina truentina, ma anche di quelli dei comuni limitrofi, per la consulenza in diversi settori del sociale. Istituito dalla Provincia di Teramo lo scorso marzo 2007, il Centro, per le varie attività di servizio, vede la collaborazione di alcune associazioni di immigrati che nel corso di questi 12 mesi hanno avuto modo di promuovere i vari servizi tra gli associati.
«In questo primo anno di attività – ha spiegato El Mostafà Remchi, presidente dell’associazione italo-magrebina e collaboratore del Centro – abbiamo trattato le esigenze di circa 700 immigrati: dal disbrigo delle pratiche burocratiche per il rilascio del permesso di soggiorno all’informazione sull’assistenza sanitaria, dai corsi di lingua e cultura italiana alla consulenza legale. Gli immigrati per la maggior parte sono di Martinsicuro, ma abbiamo anche utenti che provengono da altri paesi della provincia di Teramo, e in maniera minore anche da San Benedetto».
Remchi, in Italia da circa vent’anni, grazie anche alla sua associazione funge da mediatore tra la cultura dei locali e quella degli immigrati, che spesso per divergenze ideologiche e sociali, difficilmente si incontrano o reciprocamente si accettano. A Martinsicuro la maggior parte degli extracomunitari è residente nel quartiere Tronto, zona che spesso viene citata nella cronaca locale per episodi di insicurezza sociale, le cui cause spesso a torto vengono attribuite all’alta concentrazione in quella zona di etnìe e culture diverse.
«Uno dei motivi per cui gli immigrati a Martinsicuro abitano quasi tutti nella parte nord della città – ha spiegato Remchi – è da far risalire al fatto che negli anni ’90, quando si sono avuti i primi flussi migratori dall’est europeo e dall’Africa, gli affitti nelle case del quartiere Tronto erano più bassi rispetto al resto della città, quindi costituivano quasi una scelta obbligata per chi si fermava da queste parti.
Determinanti poi sono state nella zona la presenza di diverse aziende che danno lavoro agli immigrati e la vicinanza con la zona industriale della vallata del Tronto e di centri come Porto D’Ascoli e San Benedetto, raggiungibili facilmente a piedi o in bicicletta».
L’alta concentrazione di extracomunitari nel comune di Martinsicuro – circa 3mila su una popolazione di 17mila abitanti – spinse la passata amministrazione Maloni ad approvare un regolamento nel quale si istituiva la figura del consigliere straniero, la cui figura è solo consultiva, e che dovrebbe fare da mediatore tra l’amministrazione e le necessità degli immigrati. La nuova figura consiliare sarà eletta nel corso del mandato dell’amministrazione Di Salvatore.
«Ho avuto un incontro con il sindaco tempo fa – ha proseguito El Mostafà Remchi, intenzionato a candidarsi – e mi ha assicurato che l’elezione si farà quanto prima».
La Provincia di Teramo ha attivato presso il Melting Point di Martinsicuro dallo scorso 4 febbraio anche lo “Sportello di informazione per gli immigrati” per l’inserimento occupazionale degli extracomunitari, attraverso l’incrocio di domande e offerte di lavoro e la costituzione di corsi di orientamento professionale.
In base al rapporto ufficiale effettuato dalla Provincia di Teramo, da un questionario anonimo sottoposto agli utenti del centro nei primi sei mesi di attività, è emersa una consistente presenza di utenti delle comunità africane come Marocco, Tunisia, Algeria (48%), seguite dalle comunità dell’Est Europa e delle ex Repubbliche sovietiche, come Albania, Moldavia, Russia (31%), dalle nazioni dell’Est Asiatico (19%), e anche in misura marginale da nazioni della comunità europea (2%).
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