SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lo avevamo scritto ieri e lo ribadiamo oggi (giovedì) dopo avere ascoltato Enrico Piccioni: l’impressione – nostra, tutta personale, per carità; della serie: non ci metteremmo mai e poi mai la mano sul fuoco – è che i contrasti in atto ormai da mesi tra lo stesso allenatore rossoblu e il direttore sportivo Enzo Nucifora sono tutt’altro che risolti. Insomma, la pace annunciata martedì scorso dall’avvocato di origini siciliane sarebbe solo di facciata.
E la mancanza di sintonia tra i due rischia davvero di complicare i piani salvezza della Samb. Per capirci, questo il quadro che potrebbe delinearsi: da una parte l’allenatore sambenedettese e il “gruppo storico” della squadra, dall’altra il ds e i calciatori arrivati nel mercato di riparazione.
QUELLA SCOMMESSA VINTA Strana la vita, ancora più bizzarro il calcio: fu proprio l’avvocato, in novembre, a scommettere su Piccioni. «Se farà bene in queste prime partite resterà sulla panchina rossoblu» aveva detto. E tanto fu: la nuova gestione fruttò subito 9 punti nello spazio di 6 partite. Da allenatore pro tempore a mister salvezza. «Altro che Ugolotti (esonerato, ndr)», disse Nucifora: Piccioni ha saputo cambiare i connotati alla Samb impacciata di inizio stagione.
IL COLPO DI SCENA A fine dicembre l’arresto, i 13 giorni di prigione, l’attesa, il nome di Salvatore Bianchetti, tecnico conosciuto e stimato da Nucifora, pronto a succedere al Baffo nel caso in cui la proprietà avesse deciso di accettare le dimissioni presentate dallo stesso pochi giorni dopo la carcerazione.
E’ andata a finire che la Samb ha aspettato il suo allenatore. Ma qualcosa, tra Piccioni e Nucifora, si è rotto. Da lì in avanti una serie di incomprensioni, malintesi, dispetti e quant’altro.
FIDUCIA A TERMINE? Le due sconfitte consecutive (Lucca e Perugia), oltre a fare tornare in auge lo spettro della retrocessione, hanno rischiato di compromettere definitivamente la “convivenza” (forzata?) dei due. La proprietà ha rimesso nelle mani del ds il destino dell’allenatore. Nucifora, dal canto suo, ha scelto – almeno per ora (della serie: non arrivassero i 3 punti contro l’Arezzo, dopo la sosta, verrebbe facile ipotizzare il ribaltone) – la strada della continuità. Anche perché lo spogliatoio pare (per il momento) schierato quasi tutto dalla parte di Piccioni. Ma non dimentichiamoci che lunedì, prima del colloquio a tre con il presidente Tormenti, l’avvocato aveva deciso di dare il benservito al tecnico. Poi, il dietrofront. Durerà?
TIFOSI DISAMORATI Saprà, la Samb, nonostante questa forte spaccatura interna, rialzarsi e incamerare i punti necessari per evitare i play out? Difficile dirlo. Ma certo a rendere ancora più complicata l’operazione salvezza è un’altra spaccatura, quella che si sta creando tra la tifoseria e la squadra, mercoledì duramente contestata dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia. Siamo alle solite: non c’è mai pace in casa Samb.