SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Come se nulla fosse successo. La Samb si mette alle spalle un lunedì di tensioni. Quello del dopo Perugia. E guarda avanti: con Enrico Piccioni ed Enzo Nucifora. I due vorrebbero parlare assieme davanti ai cronisti, per fugare i dubbi agli occhi di tutto l’ambiente rossoblu, stringersi la mano magari, e giurare, negando l’evidenza: guardate, qui noi si va d’amore e d’accordo.
L’allenatore rossoblu però deve scappare per motivi di natura personale. E allora è il direttore sportivo di origini siciliane a rispondere alle domande dei giornalisti: «Cado dalle nuvole quando sento e leggo determinate cose: non c’è nessun contrasto tra il sottoscritto e il mister. Se ci fosse stato a quest’ora lo avrei esonerato. La società mi ha dato carta bianca a suo tempo, per cui se avessi dubitato della lealtà di Piccioni, non sarebbe più con noi. C’è, magari, solo un po’ di confusione, dovuta alle due sconfitte consecutive (Lucca e Perugia, ndr)».
«IO E PICCIONI ANDIAMO D’ACCORDO» Dunque, nessun problema tra ds e allenatore? Nucifora, stuzzicato di nuovo, ribadisce: «Piccioni potrebbe essere mio figlio, non dimentichiamoci che da calciatore l’ho fatto debuttato in Serie C1, con la maglia della Samb. Figuriamoci se, a 63 anni, mi lascio andare a ripicche o a giochetti vari. Desidero il suo bene, perché è anche quello della Samb. Se si è distratto nel rapporto con me per altre cause che non conosco e non voglio sapere sono sempre disposto a parlarne. Come ho fatto stamattina».
«A ENRICO HO DATO UNA GRANDE OPPORTUNITA’» Poi una precisazione. Che ha tanto il sapore di messaggio inviato allo stesso Piccioni: «Fare la guerra a Nucifora è come farla alla società, per cui non credo che il nostro allenatore abbia interesse a comportarsi in un certo modo. Anche perché il sottoscritto gli ha dato una grande opportunità, lo ha scelto e poi confermato a “tempo pieno”, quando si pensava dovesse solo fungere da traghettatore dopo l’esonero di Ugolotti. Quando è stato incarcerato lo abbiamo aspettato, perché volevamo continuare a lavorare con lui. Per quanto mi riguarda non c’è nessun tipo di risentimento nei suoi confronti».
LE SCELTE DI MERCATO Motivo di frizione tra i due, il mercato invernale. Nucifora ci tiene a chiarire anche questo punto: «Le operazioni perfezionate a dicembre e gennaio sono state il frutto di un esame a tre, tra il sottoscritto, il mister e il presidente. E nonostante le critiche piovute dall’esterno, Piccioni stima i calciatori che sono arrivati».
“CASO” ALFAGEME Tra i temi più scottanti, quello che fa capo ad Alfageme. Le dichiarazioni di Piccioni dopo la trasferta di Perugia, hanno sollevato un autentico polverone. «Da quanto ne so il mister ci ha parlato. Con quanto detto negli spogliatoi del “Curi” non voleva offendere la sua professionalità, ma solo stimolarlo a fare meglio. Piccioni si è scusato con la società, per i modi poco canonici con i quali ha esternato il suo pensiero, e si è chiarito con il giocatore. La questione finisce qui».
Nucifora conclude l’analisi con un «quello che vi ho detto (riferito ai cronisti, ndr) ve lo confermerà anche Piccioni. Sono sereno e penso lo sia anche l’ambiente». Ce lo auguriamo: solo così si può sperare di rincorrere una salvezza diretta distante 4 punti.
LA CORSA SALVEZZA E a proposito del campionato il ds rossoblu mostra maggiore cautela rispetto al recente passato: «Qua nessuno ha la bacchetta magica, quello che stiamo giocando è un torneo difficile, anomalo. Sono preoccupato anch’io, come il presidente. Credo che dobbiamo pensare a un passo alla volta. Intanto il nostro obiettivo deve essere il quintultimo posto: una volta raggiunto, guarderemo al gradino superiore. Le nove partite che ci restano sono tutte difficili, sia fuori che in casa, speriamo però cambi qualcosa: finora le altre hanno corso, magari non sarà sempre così».
MAL DI TRASFERTA Altro nodo da sciogliere: il cattivo ruolino di marcia esterno della Samb, che nelle ultime cinque trasferte ha perso quattro volte: «Abbiamo parlato anche di questo con Piccioni. E gli ho chiesto, con cordialità e amicizia, di pensare a un altro modulo per le partite fuori, visto che quello adoperato finora ha dato i suoi frutti solo al Riviera».