* Sara Di Giuseppe

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riceviamo e pubblichiamo dalla signora Sara Di Giuseppe, cittadina.

Accattatevèlle !

Ovvero
Al mercato delle bandiere…

Adesso sappiamo come funziona, al mercato delle bandiere: si “accattano”! [Non che lo si ignorasse proprio, magari non si conoscevano bene i prezzi]. Sindaci e assessori come accorte massaie al mercato, sportina della spesa al braccio e via allo shopping. Bandiere blu, bandiere arancio, borghi-più-belli-d’Italia eccetera, tutto in mostra sui banchi, a ogni cosa il suo cartellino. Col prezzo.
Esempio: per la decorazione di Borgo-più-bello, il massaio Comune di Grottammare spende 2.500 euri l’anno. Caro? Pinzillacchere: vuoi mettere la libidine di gridare alle folle che è “un premio a più di dieci anni di lavori e ristrutturazioni ” [quindi rivotateci…]. Ma di che vanno farneticando?!

Grottammare [vecchia] è bella malgrado loro! Bella da qualche secolo. Quando non c’erano palazzinari e taglia-pinete e politici mani-di-forbice con ecclesiastiche benedizioni. Lei c’era prima, struggente presepe ignaro dei destini a venire. Dopo, potevano solo peggiorarla e ci si sono impegnati: basta uno sguardo alle colline intorno. Cementificate, urbanizzate, pelate, saccheggiate. Brutte. (Crescono le gru di ferro, come lumache dopo la pioggia, più fitte delle betulle in Finlandia…) Borghi-più-belli anche quelli? Perché no, magari 2.500 dobloni non bastano. Il prezzo sia commisurato allo sforzo di chiudere gli occhi e turarsi il naso…
Tant’è che al mercato delle bandiere perfino la-cupa-Cupra coi suoi ecomostri s’accatta ogni tanto la bandiera blu. Incubi edilizi a perdita d’occhio, villa Bugiardini violentata, nuovi maxi-chalet stile Solimano-alla-conquista-di-Baghdad (che il mare al di là forse c’è ma bisogna immaginarselo) e tanto altro che basta farsi una passeggiata per avere “d’orror la testa cinta “…
A San Benedetto – più brava ancora coi suoi chalet autocondonanti e i suoi imprenditori autopulenti – sul mare che non si vede quasi più sventola sempre bandiera blu. E insieme, una bella sfilza di cittadine adriatiche. Quasi un record, le Marche.
Siamo buoni clienti per Fee-Italia. No? Una comica mica male pure le bandiere arancioni dell’interno… ma da ridere c’è poco, se l’ambiente è merce da mercato-delle-bandiere. Ci si autoincensa per riconoscimenti a tariffa, ci si indigna facile – “Strumentalizzazioni politiche!” – per fondate critiche a obbrobri conclamati.
[Chè se talvolta capitò che un giornalista turista per caso, non obbligato dal suo editore a dare buoni voti, nè addomesticato da cene di pesce, guardò – fotografò – inorridì e in coscienza lo scrisse, fu – apriti cielo – inaudita bestemmia…]
Bandiere & company: come cucirsi luccicose decorazioni (di guerra) e nastrini al merito su stupide divise da parata. Funzionano solo nelle parate.
Il re è nudo. Lui dice di no ma si vede.