MONTEPRANDONE – Come cancellare un mese e mezzo in serie sì. Da gennaio a due domenica fa quattro risultati utili di fila, 8 punti in cascina, la zona play out più distante. Di più: in casa Centobuchi si stava forse iniziando a fare un pensierino a qualcosa di meglio rispetto a una semplice salvezza.
Poi, di botto, il colpo di spugna: la sconfitta ad Arrone. In Umbria si è visto (si fa per dire) un Centobuchi brutto, quasi svogliato, inconcludente. La dirigenza non l’ha mandata giù e martedì, alla ripresa degli allenamenti, ha riunito la squadra.
Il direttore sportivo Claudio Cicchi spiega: «Abbiamo cercato di riportare i ragazzi alla realtà. Quale? La zona play-out è vicina, per cui serve una svolta e mi auguro che ci sia già da domenica: voglio undici leoni».
E’ dura dimenticare una sconfitta come quella di domenica scorsa…
«Abbiamo sicuramente disputato la peggiore partita della stagione. L’Arrone, pur non facendo niente di trascendentale e trovando il gol in maniera fortunosa, ha meritato di vincere. Il Centobuchi non ha avuto neanche una minima reazione dopo lo svantaggio: ciò mi preoccupa molto perché se dovessimo giocare sempre così, sarebbe dura salvarsi. Bisogna assolutamente cambiare mentalità».
Perché quest’anno per il Centobuchi è così difficile fare risultato in trasferta?
«E’ una questione mentale: la domenica i ragazzi, sbagliando l’approccio alla partita, non ripetono quanto di buono fatto in settimana».
Domenica riceverete la visita del Venafro?
«I molisani hanno giocatori importanti come l’attaccante Keità, l’interessantissimo esterno destro Macari e Maradona junior, temibile soprattutto sui calci piazzati: gente che può fare la differenza in questa categoria».
Parliamo di altro. Lei riveste la carica di direttore sportivo del Centobuchi dalla stagione in corso, ma collabora per il club biancoceleste da tempo.
«E’ vero. Sono sempre stato un grande amico del presidente Claudio Marocchi, quindi anche se dietro le quinte collaboro con il Centobuchi da tempo. Sono stato io, per esempio, a suggerire i vari Cucco, De Angelis e Rosa. Mio figlio poi in passato ha giocato per questa squadra, mentre mio suocero è il titolare della Straferro, attuale sponsor del Centobuchi. Sono insomma legato a questa società da una vita».
Parliamo dei giovani. Puntate molto su di loro.
«Assolutamente sì. Anzi, ci terrei a sottolineare lo splendido lavoro che stiamo facendo con le giovanili: la Juniores nazionale è prima in classifica e si sta un grande serbatoio di talenti. Giocano già in prima squadra Gianluca Pesce e Coccia (inseguito da diverse società di serie B) e ne arriveranno ancora tanti. Abbiamo un interessantissimo classe ’95 Palmarini che ci è stato richiesto dall’Empoli e dal Milan».
Restiamo in tema giovani: se dovesse fare il nome di un ragazzo della prima squadra, quale farebbe?
«Merletti: è senza ombra di dubbio il miglior portiere del girone F. E’ un classe’88 proveniente dalla Primavera del Pescara di Cetteo Di Mascio, uno che con i giovani ci sa fare. Merletti ha tutte le qualità per fare una brillantissima carriera. Inoltre qui a Centobuchi ha la fortuna di avere qui un grandissimo preparatore dei portieri come Francesco Terrani».