CUPRA MARITTIMA – Una vera e propria caccia all’oro – o meglio all’oro rosso – quella che ha colpito negli ultimi anni la nostra bistrattata Italia. Proprio i furti di rame infatti sembrano essere aumentati in maniera esponenziale negli ultimi anni, causando danni ingenti, soprattutto alle Ferrovie dello Stato.
Si può parlare di un fenomeno ormai diffuso quello dei “ladri di rame”, un fenomeno che non ha lasciato immune il nostro territorio.
Proprio nelle prime ore di oggi, 20 febbraio, verso le due del mattino, le Fiamme Gialle di San Benedetto del Tronto hanno sorpreso a Cupra Marittima due giovani nei pressi di un cantiere edile che, dopo aver reciso le recinzioni del cantiere con comuni attrezzi da scasso, stavano cercando di impossessarsi di un ingente quantitativo (circa due quintali) di filamenti di rame di proprietà del cantiere edile.
I due uomini, due baresi, B. N. e B. R. residenti nell’elpidiense, rispettivamente di 35 e 24 anni, sono stati arrestati in flagranza di reato con l’accusa di furto e di circostanze aggravanti del furto. Le indagini sono ora rivolte verso l’individuazione dei canali di rivendita e del reimpiego del prezioso metallo.

Da tempo la Guardia di Finanza di Ascoli Piceno aveva attivato indagini indirizzate a sventare furti di materiale industriale e soprattutto del rame, in seguito alle dimensioni preoccupanti che aveva raggiunto il fenomeno. A tale proposito era stato ideato uno specifico piano di prevenzione, illustrato dal prefetto di Ascoli Piceno, il dottore Alberto Cifelli, lo scorso luglio in occasione della riunione periodica del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Le ragioni della crescente appetibilità del rame risiedono nel suo valore attuale, triplicatosi negli ultimi tre anni, tanto da toccare quota 8 mila euro a tonnellata.