ASCOLI PICENO – Si tratta della principale speranza della difesa di Fabrizio D’Intino; la nuova perizia balistica sui colpi sparati dal suo fucile verso la veranda dell’abitazione di Adamo Cipolloni, zio del giovane monteprandonese, potrebbe aiutare a dimostrare la tesi secondo la quale sarebbe mancata la premeditazione di uccidere nel gesto del D’Intino.
Il tre marzo si metteranno al lavoro i due ufficiali del Ris di Roma nominati dal Tribunale di Ascoli: si tratta del capitano dei Carabinieri Sergio Abbate e del giovane sottotenente Emanuele Riganelli. Avranno sei giorni di tempo per produrre la perizia sulle modalità di sparo del fucile da caccia rivolto da D’Intino verso la veranda di via Chienti. La difesa del giovane, nelle mani del penalista ascolano Alessandro Angelozzi, ha chiesto e ottenuto un’ulteriore perizia balistica che si aggiungesse a quella già compiuta dal Centro Investigazioni Scientifiche della Polizia di Stato.
«Abbiamo fatto istanza di nuova perizia perché riteniamo la prima insufficiente, specialmente riguardo all’analisi della traiettoria e della ripetitività dei colpi», sostiene il legale.
Per la pubblica accusa si trattò di omicidio volontario, per la difesa mancherebbe l’aggravante della premeditazione e si tratterebbe dunque di omicidio preterintenzionale. I tre spari, effettuati in due riprese a distanza di alcuni minuti, secondo quest’ultima tesi sarebbero stati sparati solo come avvertimento verso Cipolloni, e non per ucciderlo. Fra i due c’erano annosi contrasti di natura familiare.
Il 15 maggio la nuova perizia sarà discussa in sede di udienza.
Dopo l’omicidio, avvenuto il 10 febbraio 2007, D’Intino passò due mesi in carcere; in seguito ottenne il beneficio degli arresti domiciliari, che però sono stati revocati dopo che il 13 febbraio scorso il giovane artigiano è stato sorpreso in un bar a Centobuchi, nel giorno di riposo dal lavoro. D’Intino infatti usufruiva di un permesso speciale negli orari di lavoro, che ora gli è stato revocato insieme con il beneficio degli arresti domiciliari