ANCONA – Nella mattinata del 15 febbraio, presso la sede della Giunta di Palazzo Raffaello, il Presidente della Regione Gian Mario Spacca, il vicepresidente con delega al commercio Luciano Agostini, i delegati Confcommercio, Confesercenti, i rappresentanti della grande distribuzione e dei consumatori hanno firmato un Accordo nell’ambito dell’iniziativa “Facciamo tornare i nostri conti“, volto a bloccare per sei mesi i prezzi di una serie di prodotti di largo consumo. Alla cerimonia della firma ha partecipato anche il Garante per la sorveglianza dei prezzi istituito dal Governo nazionale nell’ambito della Finanziaria 2008, Antonio Lirosi, meglio noto come “Mister Prezzi”.
L’iniziativa, già annunciata nei giorni scorsi, prevede che per sei mesi, appunto, dal 1° marzo al 31 agosto, i prezzi di numerose categorie di prodotti di largo consumo siano bloccati e, a distinguerli dagli altri sugli scaffali, il marchio di un lucchetto. Alle associazioni dei consumatori spetterà il controllo del rispetto dell’iniziativa nei punti vendita.
«Siamo molto soddisfatti – ha commentato il presidente Spacca – perché abbiamo lanciato una proposta e il mondo del commercio ha risposto senza esitazioni. Siamo la prima Regione in Italia a tentare un esperimento del genere e speriamo che anche altre seguano il nostro esempio e che questa iniziativa possa diventare una consuetudine. Il nostro obiettivo è come sempre la tutela delle fasce di reddito più deboli della società marchigiana e del potere di acquisto delle famiglie».
Si unisce al coro la voce di Mister Prezzi Lirosi: «È u messaggio positivo, per dare un po’ di speranza ai consumatori che in questa fase di aumento dei prezzi soffrono di più per la diminuzione del potere d’acquisto».
Peccato che, come fa notare l’Adoc, il sindacato dei consumatori, dall’accordo sono esclusi beni ad alta deperibilità come frutta, verdura, pesce e latte, ovvero in quei prodotti che – secondo una ricerca del sindacato dei consumatori – maggiormente sono aumentati in questi ultimi mesi. Qualche esempio: pomodori e zucchine +27%, clementine +10%, merluzzo +30%.
«Soddisfatti dell’accordo – ha infatti commentato Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – anche se per alcuni prodotti ci saremmo aspettati uno sforzo in più, per arrivare ad una riduzione dei prezzi, alle quale punteremo in futuro per dare respiro alle famiglie. Ad ogni modo crediamo sia un buon inizio, in una regione sensibile da sempre rispetto ai diritti dei cittadini e segnata da una crisi economica che ha colpito artigiani, piccoli imprenditori e commercianti».
Le associazioni imprenditoriali che hanno sottoscritto l’intesa sono: Confcommercio Regionale, Confesercenti Regionale, Legacoop Marche, Confcooperative Marche, A.g.c.i. Marche. E le imprese al commercio: Coop Adriatica, Auchan Ancona, Auchan Fano, Carrefour, Coal, Tigre, Maxi Tigre, Oasi, Gs Ce.Di.Marche, Commercianti Indipendenti Associati (Gruppo Conad), Conad, Margherita, Conad Adriatico.
Sette le associazioni dei consumatori regionali convenzionate con la Regione, che svolgeranno un ruolo di controllo del rispetto dell’accordo nei supermercati e nei negozi: Adicosum, Federconsumatori, Adoc, Associazione consumatori utenti, Movimento difesa del cittadino, Cittadinanza Attiva e Quadrifoglio.
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Scusate ma la regione non ha recentemente aumentato il prezzo della benzina con una sovrattassa regionale? Il presidente Spacca non sa che se si aumentano tasse e tariffe si hanno effetti sui prezzi finali? I pomodori e le zucchine come ci arrivano nei supermercati a piedi? Perchè nessuno dice che la benzina negli ultimi 7-8 anni è aumentata di 40 centesimi e gran parte di quell'aumento (oltre il 70%) sono tasse che entrano nelle casse statali? Se tutti i prodotti in Italia vengono trasportati su gomma è normale che i prezzi aumentino. Ma forse a due mesi dalle elezioni diventano… Leggi il resto »
CONCORDO PIENAMENTE CON MAX.
NON SOLO PARLANO TUTTI DI FILIERA CORTALUNGA CONTROLLATA…..MA QUELLI CHE NE PARLANO SANNO ALMENO DI COSA SI TRATTA?
PRIMA DI BUTTAR VELENO SU UN SETTORE DIFFICILE COME QUELLO AGROALIMENTARE…BISOGNEREBBE INFORMARSI DIRETTAMENTE DA CHI CI OPERA E POI TRARRE LE GIUSTE CONCLUSIONI.
UN ESEMPIO….20GG FA I CLEMENTINO COSTAVANO 1 EURO AL BANCO…..MA NON LI MANGIAVA NESSUNO…OGGI COSTANO 2.90…IL PRODOTTO NON è ECCELLENTE….MA TUTTI LO COMPRANO…FORSE IL DRAMMA NON SONO SOLO I PREZZI…MA ANCHE IL NOSTRO MODO DI FARE LA SPESA?
Per quanto riguarda le tasse sulla benzina, se vogliamo essere precisi per dovere di cronaca, sono di due tipi: le accise, inserite in varie occasioni per finanziare specifici bisogni dello Stato (e dovrebbero essere una tantum), e l'Iva (applicata sia sulle accise sia sul prezzo vero e proprio della benzina). Ecco alcune tasse sulla benzina (prezzi al litro): # 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935; # 14 lire per la crisi di Suez del 1956; # 10 lire per il disastro del Vajont del 1963; # 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966; # 10 lire… Leggi il resto »