GIULIANOVA – Sono passati diversi mesi da quanto Rifondazione Comunista è stata, per così dire, “allontanata” dalla maggioranza che regge le sorti del comune di Giulianova e le ferite sembrano ancora irrimediabilmente aperte. Del resto, ma forse potrebbe essere un malignità, Antonio De Vincentiis, dopo essere stato sfiduciano come Presidente del Consiglio, è stato addirittura eliminato dall’elenco dei componenti del consiglio comunale di Giulianova.

I consiglieri Elisa Braca (capogruppo) e Antonio De Vincentiis appaiono sorridenti, affabili, ma anche fortemente motivati e determinati. Si parla subito della crisi nata a seguito delle posizioni assunte nell’assise civica dal Prc in merito alla variante al Prg. «La frattura – dice Elisa Braca – deriva dalla mancanza di rispetto per ciò che era stato sottoscritto da tutte le forze della coalizione. E’ stata scientificamente evitata la partecipazione della cittadinanza in relazione alle più importanti scelte politico-amministrative. Non solo, ma per la variante al PRG non è stato aperto nessun incontro preliminare con i partiti della coalizione. Questo significa voler lavorare a tutti i costi nell’ombra, mentre a noi interessa soprattutto la trasparenza ed il mantenimento degli impegni assunti. Non siamo il partito degli affari».

L’ex Presidente del Consiglio comunale mostra un atto del 24 giugno 2004 (primo consiglio comunale dell’era Ruffini): «Qui si parla di “urbanistica sostenibile” – ha commentato – per uno sviluppo armonico, partecipato. Appena abbiamo ricordato queste cose, siamo stati emarginati e messi all’angolo».

Alla domanda su come sarà l’atteggiamento di Rifondazione Comunista nei confronti della maggioranza di centro-sinistra, De Vincentiis non ha avuto esitazioni: «La nostra è una opposizione autonoma, strettamente collegata all’applicazione ed al rispetto del programma votato dai cittadini. Sulle iniziative che non saranno in linea con il documento sottoscritto nel 2004 voteremo sempre contro».

«Qualcuno parla spesso – ha aggiunto Elisa Braga – di un’azione di “ricucitura” con Rifondazione Comunista. Peccato che queste notizie vengano apprese solo dalla stampa. Ora i nostri ex alleati sono alle prese con altre questioni. All’interno del Pd è in atto una lotta interna per la segreteria di Giulianova ed il capogruppo in Comune».

Per quanto riguarda invece l’indicazione di Ruffini sulla scelta di Mastromauro a candidato sindaco, i due esponenti di Rifondazione disapprovano le modalità con cui è stata effettuata.

«Non ci è piaciuta l’uscita di Ruffini – ha concluso la Braca -. Purtroppo siamo tornati a metodi squisitamente monarchici. Non critichiamo la persona scelta, ma sicuramente il modo non ci è piaciuto. Una candidatura deve essere espressione collegiale e non semplice passaggio di consegne».