GROTTAMMARE – Da Fabio Capello a Domenico Izzotti. Dalla Roma dello scudetto al Grottammare che sogna la promozione in C2.
Alessandro Cremaschini, classe 1983, cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della Roma, l’estate scorsa aveva pensato di smettere: «Nel corso della mia pur breve carriera ho incontrato persone poco serie: purtroppo nel calcio ce ne sono davvero tante. Ho avuto la fortuna di essere ingaggiato dal Grottammare dove grazie al mister, ai miei compagni e alla società, ho ritrovato la voglia di giocare».
Facile la sintesi: «Meglio giocare in serie D e trovarsi in un ambiente che ti trasmette serenità, piuttosto che giocare in A ma in una situazione di disagio: quando un giocatore non è tranquillo rende un decimo delle sue potenzialità. Per tutti questi motivi spero di restare qui ancora a lungo».
E il terzino biancazzurro può permettersi di parlare di massima Serie. Perché? Sentite: «Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile della Roma. Arrivato nella squadra Primavera, dal 2000 al 2003 mi sono allenato in pianta stabile con la prima squadra. Erano gli anni dello scudetto. E’ stato un onore essere guidato da un allenatore come Fabio Capello. E poi stavo tutti i giorni al fianco di campioni come Totti e Batistuta. In seguito, però, ho avuto una serie incomprensioni con la società giallorosso, tanto che decisi di andarmene. Sono così passato al Castel di Sangro in C2; negli anni successivi ho giocato sempre in serie D: prima a Pergola poi a Fano. Infine eccomi qui a Grottammare».
Veniamo al vostro campionato: siete la squadra più in forma del momento. Peccato per la sosta…
«Credo giunga a pennello, non potrà che farci bene. Escluso il periodo natalizio questo è il primo stop che osserviamo da quando è iniziato il campionato: tireremo un po’ il fiato».
A Morro d’Oro, domenica scorsa, dove lei peraltro è stato uno dei migliori in campo, avete perso una ghiotta occasione per avvicinare le prime della classe.
«E’ vero, ma da parte nostra non c’è troppo rammarico: il Morro d’Oro ha dimostrato di essere un avversario durissimo da affrontare. Non a caso si tratta di una squadra costruita per vincere il campionato. Il pareggio di domenica insomma è un risultato positivo».
Dove vuole arrivare il Grottammare?
«Vogliamo continuare il cammino che abbiamo intrapreso: siamo sulla strada giusta. Potremo toglierci grandi soddisfazioni se continuiamo a giocare così. Siamo a quattro punti dalla vetta, perché non provarci?».