SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una assemblea pubblica così partecipata non si vedeva da tempo. D’altronde l’argomento era serio – le tante aziende in crisi nel piceno – come anche le risposte attese dai vertici del Partito Democratico locale e da altri ospiti politici veltroniani. Assenti, contrariamente agli annunci, il sindaco Gaspari, il segretario provinciale Gionni e l’assessore della Provincia Mandozzi.
Partiamo però dalla fine, cioè dagli interventi di lavoratori e sindacalisti (del caso Foodinvest trattiamo QUI), veri protagonisti dell’incontro.
Applaudito senza riserve l’intervento del sindacalista della Cgil Stelio Bartolomei: «Ai politici chiediamo meno politichese e più attenzione ai problemi della gente. Nel piceno è in atto una deindustrializzazione mai ricordata, anche in settori non maturi e che non soffrono la globalizzazione. Aziende che vanno bene, sono efficienti, ma che chiudono per scelte scellerate degli imprenditori. Al Pd chiedo perchè il governo non ha toccato le leggi berlusconiane che hanno depenalizzato il falso in bilancio?».
Sulla stessa onda Sciamanna della Rsu di Bluradia. «Il problema è legislativo, lo Stato deve impedire a certi imprenditori di costruire scatole cinesi ai danni dei lavoratori».
Un lavoratore della cartiera Ahlstrom di Ascoli ha parlato del suo caso drammatico: «Ho cinquanta anni, un mutuo da pagare, un figlio di 21 anni, sono separato. Da dieci anni non avevo un aumento ai miei 900 euro mensili fissi, ora rischio il posto anche se la Cartiera è un esempio di efficienza e produttività. Fra due mesi sarò costretto a vendere auto e casa? Mi vergogno di essere italiano. Qui nel piceno ci sono almeno 1600 posti di lavoro a rischio».
E veniamo ai politici presenti in sala. Dagli operai della Foodinvest (80 posti a rischio), della Ahlstrom (300 con tutto l’indotto), della Bluradia (196 posti a rischio) che hanno riempito l’auditorium comunale sono emersi espliciti malumori di fronte ai discorsi generali sulla crisi di Governo, sul tradimento di Mastella e Dini, su quello che poteva essere e non è stato.
«Non ci serve la vostra campagna elettorale», hanno tuonato alcuni durante l’introduzione di Piero Gasperoni, del dipartimento nazionale Politiche del lavoro del Pd, che aveva iniziato un discorso più da talk show televisivo che da assemblea infuocata di operai vicini al licenziamento. «La litigiosità della coalizione di governo ha oscurato i tentativi di redistribuire il reddito e l’innalzamento seppur basso delle pensioni basse. C’è stato l’accordo nazionale sul welfare, c’è stato il testo unico sulla sicurezza del lavoro….». A questo punto l’esponente del Pd comprendendo l’atmosfera ha chiuso velocemente il suo discorso per lasciare la parola al sottosegretario per gli Affari Regionali Pietro Colonnella, promotore dell’assemblea.
Migliore l’accoglienza per il suo discorso, culminato con molti applausi, ma l’inizio è stato ostico anche per lui.
«I redditi da lavoro dipendente sono fermi al 2000, il 10% della popolazione possiede il 50% delle ricchezze italiane. Il governo Prodi però ha incrementato le entrate fiscali e lottato contro l’evasione. E il tesoretto servirà per aumentare salari e pensioni».
Da parte dei lavoratori esasperati, però, è arrivato un prevedibile quesito: «Quando?»
Colonnella ha risposto auspicando la formazione di un governo tecnico e se l’è presa con i senatori Mastella e Dini, «che non hanno compreso le esigenze dei lavoratori di questo paese».
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Presente a quel dibattito martedi' sera mi ato sempre piu' appassionando alle questioni politico-economiche locali, ma da quello che ho sentito martedi' sera la distanza tra i politici (anche sedicenti di sinistra) e le preoccupazioni quotidiane dei lavoratori c'è ormai una distanza incolmabile! Si parla di aumenti di salario o di aumento di qualche euro delle pensioni minime…tutto poco, ma il dramma è che quasi 1000 lavoratori non avranno + ne' salario ne' pensioni……niente…… sarebbe forse il caso di fare autocritica da parte di chi ha gestito politicamente questo territorio negli anni passati e non rimbalzare le responsabilità a Mastella,… Leggi il resto »
Scusate ma cosa pretendete dalla politica? Che statalizzi lo Foodinvest?
Prendetevela con quei finti imprenditori che vi hanno portato sul lastrico!!!!!!
La colpa è solo loro e della mancanza d'iniziativa imprenditoriale specialmente in settori che sono sempre stati redditizi come appunto i surgelati. Manca una vera e propria cultura industriale e la politica può far ben poco.
Invece di rivolgersi a protestare con i politici locali perchè i dipendenti non sono andati in cerca di nuovi investitori o un acquirente? Se l'impresaè redditizia e la governance carente non mancheranno investitori.
in questo paese. oramai ripiegato su se stesso, la veritò non si può dire e quindi, facciamoci ancora del male….. vorrei ricordare che il declino del paese è irreversibile, e molti dei politici fanno finta di non saperlo. tutti i convegni, organizzati per convincere, promettere, spiegare e blandire la popolazione, prima o poi si ribellerà a questi politici da operetta e ne vedremo delle belle….. diffidate da chiunque, che promette. tanto non costa niente….. ci sono a monte problemi, troppo grandi, e di non facile risoluzione, ne elencherò alcuni: !) L'ITALIA DEI PAESI PIU' RICCHI, E CON IL GIAPPONE MEDIAMENTE… Leggi il resto »
Non sono d'accordo con Alessandro84 non è solo la colpa degli imprenditori (che mettono a disposizione le proprie capacità e i propri denari per avviare un'attività con l'obiettivo di guadagnare), ma anche e soprattuto della POLITICA. Quandi il governo centrale ha istituito la Cassa del Mezzogiorno molti imprenditori sono venuti dalle ns. parti per insediare degli stabilimenti, nel tempo lo Stato ha stanziato fondi per incentivare l'occupazione al sud per cui le grosse aziende che cosa hanno fatto (e continueranno a fare se si continuerà tale tipologia di politica industriale)? Semplicemente hanno insediato fabbriche al sud. Il problema è che… Leggi il resto »
MI MERAVIGLIO DEL SINDACO , CHE ERA UN DIPENDENTEDI QUESTA AZIENDA , MI MERAVIGLIO DEL SIG. COLONELLA , QUI SI FANNO SOLAMENTE CHIACCHIERE, PROMESSE, MA NONSI FANNO MAI I FATTI. PARLARE PROMETTERE LO SANNO FARE TUTTI, QUI BISOGNA INTERVENIRE CON I FATTI, CI STIAMO RENDENDO CONTO CHE STIAMO ANDANDO ALLO SFASCIO, QUESTI DIPENDENTI DI QUESTE AZIENDE CHE NON SI RITROVANO UNO STIPENDIO SICURO A FINE MESE , IN CHE MODO POSSANO PAGARE AFFITTI, MUTUI E SPESE DI PRIMA NECESSITA’. E IL SINDACO E LA GIUNTA, AUMENTANO LE TASSE COMUNALI, PER LE LORO SPRECHERIE. SIG. SINDACO LEGGA QUESTI MESSAGGI O CHI… Leggi il resto »
Per Circo: se la fabbrica non è redditizia ( e a quanto si dice non è il caso in questione) è giusto che chiuda! Lo stato non può tirar fuori soldi per creare un'altra Alitalia! Gli imprenditori si buttano in politica per crearsi dei vantaggi (questa storia è ben nota) Per Stefano R: è esattamente quello che dicevo, la politica ha rovinato il tessuto industriale quindi non mi smebra il caso di richiamrla in causa……. perchè non si cercano nuovi investitori o acquirenti????? Ilpolitico di zona sostanzialmente fa solo quello che dice il Partito……. non fa gli interessi della cttadinanza,… Leggi il resto »