SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Siamo alle porte di una rivoluzione cultural-politica senza precedenti. Indispensabile per evitare quella armata supposta da Umberto Bossi se non si andrà al voto. Serve infatti una nuova cultura elettorale con regole che non vengano però decise dagli attuali rappresentanti della nostra politica (troverebbero in ogni caso un modo che li tuteli) ma dai cittadini.
«Servirà ben altro che una riforma elettorale (o un referendum ndd) per fare in modo che gli italiani tornino ad avere fiducia nell’incrinato sistema politico italiano», scrive il Financial Times.
Al contrario certe trasmissioni televisive confondono le idee: a “Porta a Porta” un esperto di sondaggi ha messo in evidenza che la maggior parte degli italiani ha bocciato tutto o quasi l’arco politico attuale. Bruno Vespa ha sorvolato alla grande sul “particolare”. Eppure se ne sono accorti anche all’estero come testimonia ancora Financial Times: «Solo bagliori di luce in un sistema pesantemente oscuro. Destra e sinistra hanno favorito la corruzione e poco o nulla è stato fatto per ridurre la spesa pubblica… I politici italiani sono maestri di “trasformismo” (la camaleontica abilità di reinventarsi e presentarsi come “nuovi” agli elettori), ma anche di “stratificazione”, ossia l’istituzione di nuove politiche ed istituzioni che non sostituiscono quelle che le hanno precedute ma semplicemente si aggiungono ad esse. A causa dell’immobilismo stanno continuamente perdendo la propria legittimazione, governo compreso» Appunto.
Chi invece legittima, per ora con le parole, il popolo italiano? Secondo me tre personaggi su tutti: Mario Segni, Beppe Grillo, Antonio Di Pietro. Da pulpiti diversi rivendicano le vere esigenze popolari, eppure le “forze armate” dell’attuale sistema partitico entrano subito in campo per delegittimarli prima ancora che diventino “pericolosi”. Vengono accusati di demagogia da coloro che sono i peggiori interpreti della parola il cui significato è questo: “ricerca del consenso politico, ottenuto sfruttando le passioni e i pregiudizi delle masse”. Masse che purtroppo ci… ricascano sempre.
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Direttore,
Sono completamente d' accordo con lei
Come ho scritto alcuni giorni fa, commentando un articolo di Flammini , questa Casta può essere destabilizzata solo da un movimento esterno che salga dal basso e che riesca a trovare i giusti rappresentanti…Credo che Di Pietro , Grillo, Segni e i referendari e anche il giornalismo non allineato (Stella , Travaglio) possono svolgere questo compito…
Purtroppo la legge elettorale vigente non favorisce una tale eventualità ma non si sa mai….Dipende da quanto è forte la nostra rabbia e il disincanto verso questa politica con la p minuscola
Sono pienamente d'accordo con quanto è stato scritto. Questo sistema politico non funzionava più già dalla Prima Repubblica ( e precisamente dagli inizi degli anni ottanta quando il debito pubblico cominciò ad andare fuori controllo per l'eccessiva spesa), tant'è che il sistema implose sotto la spinta dela sfiducia della gente nelle istituzioni. Secondo me il sistema Italia non funziona perché è diminuito sempre più l'interesse per la politica e quindi non c'è più una sorta di controllo della gente sui problemi di tutti; i giovani inoltre non sono più attratti da certe discussioni che invece appassionavano la mia generazione. Questo… Leggi il resto »
La situazione italiana e' forse giunta in un punto difficile, dico, forse, perche' ,forse, non siamo giunti al fondo dei problemi. Sono altresi' convinto che l'Italia ed i Governi li fanno gli Italiani, tenuto conto che nulla avviene per fortuito caso. Un po' la teoria dell'uovo oggi o la gallina domani. La congiuntura che oggi attanaglia l'Italia e gli Italiani a mio parere e' una delle peggiori, primo perche' vissuta con una nuova moneta che ha letteralmente dimezzato il valore della vecchia lira secondo perche' la Giustizia non offre spunti di fiducia verso tutti quei cittadini ai quali incoscientemente viene… Leggi il resto »
L'Italia non funziona perchè gli italiani vogliono così….la colpa non è sempre e solo di qualcun altro!!! Non voglio entrare nel merito, ma queste sono persone votate da noi e ci rappresentano per cui se l'Italia va male è perchè lo vogliamo noi. Non bisogna affidare a qualcuno che non è politico la sorte politica italiana: Travaglio, Grillo loro mostrano (da giornalisti e uomini di spettacolo) la realtà dei fatti facendo un ottimo lavoro…. Segni e Di Pietro non sono uomini nuovi sono come loro, probabilmente fanno parte di un'altra fazione. Vorrei ricordare che anche a S.B.T. qualcuno un paio… Leggi il resto »
Ho dei dubbi sul fatto che questo governo abbia aumentato le tasse al ceto medio-basso. La crisi che stiamo vivendo è sicuramente frutto di scelte precedenti (non necessariamente del precedente governo, anche se ha lavorato bene in questo senso). La crisi del lavoro, degli stipendi sempre in calo, dei morti sul lavoro, in poche parole della "deregulation" tanto cara a tutti a quanto pare, non è frutto di due anni di governo anche se non è stato fatto nulla. Anche le privatizzazioni, a mio avviso, sono state un grave errore (e purtroppo tutti sono d'accordo nel proseguire su questa strada),… Leggi il resto »
All'accusa trita e ritrita de "gli italiani hanno il governo che si meritano, dato che si lamentano ma poi continuano a votare sempre le stesse persone" io vorrei rispondere con una domanda: esiste per un cittadino la possibilità di votare perosne nuove, se nelle liste elettorali vengono inclusi sempre e solo i soliti esponenti che ad ogni tornata elettorale si ripropongono, si riadattano e si riclano, senza mai mettersi una buona volta da parte, pur avendo dimostrato incapacità nel governare? Come fa il cittadino ad opporsi all'elezione "del Governo che si merita"? Se non ha possibilità di scegliere tra candidati… Leggi il resto »
Caro Direttore, solo il non andare a votare può far comprendere alla CASTA che devono tornare a casa, altrimenti qualsiasi altro nome andrà a governare tutto resterà uguale. La delegittimazione del non voto azzererà questa classe politica.
Il problema è che quelli che si riciclano sono convinti di fare le cose fatte bene, che senza di loro cade tutto, si ritorna alla barbarie …. Penso che l'unica cosa, quindi, sia quella di candidarsi e, vista l'attuale legge elettorale, farlo con una lista nuova, oppure non votare e ritrovarsi in un luogo pubblico in una sorta di manifestazione spiegando il perché (non il semplice "non voto perché non me ne importa, che ne so, boh …"), ma a questo punto diventa importante farlo sapere con un certo anticipo, non certo il giorno delle votazioni. Io propendo per l'eventuale… Leggi il resto »
Cari lettori, questo mio ultimo DisAppunto "Svegliamoci, svegliamoci, svegliamoci"fa seguito ad un altro sullo stesso argomento che oltre a disappunti proponeva soluzioni e idee. Ve le RIPROPONGO invitandovi, come qualcuno di voi auspica, a fare qualcosa di concreto sin da adesso e non a ridosso delle SOLITE campagne elettorali. Grazie. Questa la parte finale del DisAppunto di alcune settimqane fa. "Elezioni da rivoluzionare" era il titolo: LE SOLUZIONI più semplici a quest’ultimo problema sono ritenute le Primarie. Sarebbe così se partissero dal popolo e non fossero manipolate dagli stessi partiti. Ma come? Assistendo alle trasmissioni sulle Primarie statunitensi mi sono… Leggi il resto »
dalle poche righe de suo intervento credo che sia un'ottima iniziativa, innovativa e coraggiosa
per me avanti tutta!! a dispiszione
buon dialogoa tutti