SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Storia dell’Italia in toga, l’Italia dei tribunali e delle Procure. Le storie di magistrati alle prese ogni giorno con montagne di scartoffie, cavilli, leggi, leggine e fascicoli (destinati troppo spesso a cadere in prescrizione) sono il filo conduttore di “Toghe rotte”, libro edito da Chiarelettere e scritto dal procuratore aggiunto presso la Procura di Torino Bruno Tinti che verrà presentato dallo stesso autore sabato 26 gennaio alle 18 presso l’auditorium comunale di San Benedetto
La giustizia italiana, raccontata da chi la fa, entra a pieno titolo nell’ambito della rassegna “Incontri con l’autore”, organizzata dall’assessorato alla Cultura, in collaborazione con la libreria “La Bibliofila”.
Centottantuno pagine nate dalla decisione, presa da Tinti insieme ad altri colleghi rimasti anonimi, di raccontare dall’interno il disagio degli operatori della giustizia, affinché il cittadino possa capire perché molte persone condannate per reati finanziari le ritroviamo coinvolte in scandali successivi, o perché persino i reati più comuni, come rapine, estorsioni, sequestri di persona, sono spesso commessi da persone che risultano essere già state condannate per altri reati.
Accompagnano le testimonianze offerte dai vari magistrati e avvocati, un testo illustrativo ad uso dei cittadini per capire come funziona la giustizia e una serie di proposte per migliorare il sistema, «soluzioni – ha dichiarato il giornalista Marco Travaglio, che del libro ha curato la prefazione – così semplici da essere addirittura disarmanti, ma è la classe politica a non volerle attuare, perché i politici evidentemente non possono permettersi una giustizia che funzioni».
Bruno Tinti sarà introdotto dal sostituto procuratore Ettore Picardi del tribunale di Ascoli Piceno.
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