ASCOLI PICENO – È indignato il senatore Amedeo Ciccanti. Motivo della rabbia: l’ipotesi di trasferimento di parte dei rifiuti napoletani nella discarica Ipgi di Ascoli Piceno.
A tal riguardo il senatore ha infatti manifestato la sua completa disapprovazione auspicando «che al presidente della Regione Gian Mario Spacca non venga in mente di trasportare i rifiuti ad Ascoli. La provincia è già sede di una discarica di rifiuti solidi urbani provinciale, di rifiuti tossici e nocivi interprovinciale e di un depuratore comprensoriale. Non abbiamo bisogno di rifiuti di altri territori».
Il senatore si è dichiarato contrario all’ipotetica “condivisione dei rifiuti” soprattutto perché «non si tratta di uno stato di emergenza causato da eventi straordinari, ma i rifiuti di Napoli sono il risultato di colpe precise e ben chiare. Le regioni italiane si dovrebbero rifiutare tutte di prendere i rifiuti di Napoli» e promette, nell’eventualità che avvenga un tale spostamento dei rifiuti campani ad Ascoli, «una protesta uguale a quella degli abitanti di Pianura».

Pone un freno all’allarmismo di Ciccanti il vicepresidente della Regione, Luciano Agostini sostenendo che solo attraverso l’intervento delle regioni può risolversi il problema, tuttavia le regioni devono disporre di impianti adeguati.
«Così è stato deciso nel corso di una riunione a Palazzo Chigi – ha dichiarato Agostini – nel corso della quale le Marche hanno fatto presente che, dal punto dei vista degli impianti, non sono certamente in prima fila».
«Tuttavia abbiamo appreso dal gruppo di lavoro istituito dalla Presidenza del Consiglio – ha proseguito il vicepresidente – che ci verrà richiesta la disponibilità a smaltire tra i tre e i quattro mila metri cubi di rifiuti. Una quantità modesta che tiene conto del Piano della Regione, che non dispone di impianti di grandi dimensioni e di termovalorizzatori».
«La giunta regionale – ha concluso il vicepresidente – valuterà insieme alle Province e ai Comuni se dare il proprio assenso a questa richiesta o formulare un’eventuale contro proposta».