ROMA – Nonostante le polemiche picene che lo hanno investito – principalmente attraverso il sindaco di Offida Lucio D’Angelo – il sottosegretario per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali Pietro Colonnella ha segnato, quest’oggi, un punto a suo favore riguardo il tema della crisi idrica che, dal 28 dicembre, interessa quasi l’intera provincia a causa della rottura di una condotta dell’acquedotto a Tallacano di Acquasanta.
Mercoledì Colonnella ha avuto un colloquio con il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, ottenendo il suo impegno per individuare misure di sostegno al territorio, con l’obiettivo di impedire nuovamente situazioni di emergenza come quella recentemente vissuta.
Il ministro Di Pietro ha messo a disposizione tutte le strutture del ministero che saranno ritenute necessarie e ha incaricato il sottosegretario per le Infrastrutture Luigi Meduri di individuare le necessità economiche indispensabili per affrontare sia i problemi di ripristino del ponte-condotta crollato ad Acquasanta sia l’eventuale piano di ammodernamento dell’intera rete idrica, ormai obsoleta in molti dei suoi tratti.
«L’intervento del ministro Di Pietro e del sottosegretario Meduri al fine di ammodernare la rete attraverso finanziamenti pubblici – ha affermato Colonnella – è molto importante. Non è infatti possibile che i cittadini oltre ai disagi subiti debbano subire anche quelle per un’eventuale ristrutturazione delle tariffe idriche».
«Il Piceno sta già vivendo una crisi occupazionale – ha proseguito il sottosegretario per gli Affari Regionali – i cittadini di questo territorio non potranno sopportare un aumento delle tariffe, né ora né in futuro. Il Governo, d’intesa con la Regione Marche e gli enti locali, offrirà il suo contributo».
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Tutto apprezzabile, se non fosse che è un intervento programmatico, quindi dovrà soggiacere ai tempi di realizzazione che troppo spesso nel nostro paese si dilatano oltremodo.
Il ponte dell'acquedotto non è pericolante, è già bello che crollato! Quindi non c'è tempo per studi, incarichi, pianificazioni, si deve intervenire subito e velocemente.
Perché nessuno ha il coraggio di indagare sul perché il finanziamento predisposto dall'Ato non venne destinato alla ristrutturazione del famigerato ponte? Perché nessuno si muove per scoprire che fine abbia fatto quel denaro per poi destinarlo al fine prestabilito?
Questi sono gli interventi necessari, non le solite promesse.
Caro Illuminato,
su quell'argomento sono in corso indagini dei giudici.
Ha ragione illuminato, è inutile quello che dice il sig. Pier Paolo Flammini è come tutte le indagine non si trova mai il colpevole e non si trovano più i soldi finanziatiè quello che sta succedendo a livello nazionale.