ASCOLI PICENO – Piceno senz’acqua, con l’acqua razionata, a singhiozzo, ad intermittenza. Piceno, soprattutto, dimenticato e bistrattato: la condotta di località Tallacano di Acquasanta, che si è rotta attorno alle ore 11 del 28 dicembre, era stata segnalata già nel 2004 come un punto di elevata criticità, e per questo erano stati stanziati dei fondi per la sua sistemazione . Fondi che, a questo punto, verificheremo se (e come) sono stati spesi, dato che a distanza di quasi quattro anni la condotta si è rotta perché troppo vecchia e malandata.

Nel 2004 infatti l’Ato 5 Marche ha segnalato il ponte di Tallacano come criticità C7, ovvero il tipo di criticità che prevede «inadeguatezza dei sistemi» perché «lo stato di conservazione è insufficiente», ponendo come soluzione la «riabilitazione o sostituzione» (descrizioni dal Piano preliminare d’ambito del 2003-2008).

Nella delibera numero 45 del 30 giugno 2004 (visionabile e scaricabile in Pdf cliccando sul documento caricato sulla destra), ed accessibile direttamente dal sito dell’Ato 5 Marche, si legge che il Consiglio di amministrazione propose «di approvare il progetto di media infrastutturazione relativo all’intervento di “Consolidamento statico ponti tubo sulle linee acquedottistiche Pescara d’Arquata e Sibillini” trasmesso dal Ciip spa» e di «procedere alla comunicazione del presente provvedimento alla Ciip spa».

Il parere di regolarità tecnica è firmato dai responsabili tecnici – Michele Laorte e Serafina Camastra – dal presidente dell’Ato 5 Marche in carica nel 2004 – Lando Siliquini – e dal segretario generale – Serafina Camastra.

Il costo complessivo del progetto sarebbe stato di 968 mila euro più Iva come finanziamento “a tariffa”, senza contributo pubblico, distribuito in varie trance dal 2003 al 2006. Nello specifico: 37.000 euro nel 2003, 373.000 euro nel 2004, 402.000 euro nel 2005, 156.000 euro nel 2006.

Allegata alla delibera si può leggere il progetto dell’ingegnere Amedeo Grilli – tecnico esterno per la Ciip spa – in cui si scrive che «il progetto è finalizzato alla ricognizione dello stato dei ponti tubo» e per «il recupero dei manufatti che contengono i tubi negli attraversamenti dei corsi d’acqua, prevedendo il recupero dei manufatti che presentano una maggiore urgenza».

Nel progetto i “manufatti che presentano una maggiore urgenza” sono cinque, fra cui anche il ponte tubo di Tallacano. Figurano poi il ponte tubo di Novelle (sempre nel comune di Acquasanta Terme), quello di Marese a Roccafluvione, il Trivigliano di Ascoli Piceno e quello di Pedaso.

Si specifica anche che Tallacano, Novelle, Marese e Trivigliano necessitano di un completo recupero.

L’emergenza idrica, quindi, si poteva evitare?