SAN BENEDETTO DEL TRONTO –Il Ministero dell’Ambiente, tramite l’intervento della Regione Marche, ha assegnato al Comune di San Benedetto la prima parte del contributo governativo per la messa in sicurezza e determinazione dei lavori fondamentali in difesa del suolo del Paese Alto.

Il progetto avrà un costo totale di 6 milioni di euro e, per la prima fase, sono stati già stanziati 764 mila euro. Gli interventi inizieranno dal 2008 e si concentreranno principalmente nella risoluzione delle situazioni di emergenza. Dopo aver fatto indagini preliminari sul territorio del Paese Alto, verrà circoscritta la prima zona di intervento in cui si effettueranno: recupero e messa in sicurezza delle cavità sotterranee; interventi di consolidamento; rifacimento e ampliamento dei sottoservizi; recupero pavimentazione e strade.

«A luglio avevamo iniziato la procedura per la messa in sicurezza  – spiega il sindaco Giovanni Gaspari – una volta perimetrata la zona a rischio abbiamo presentato questo progetto, fortunatamente approvato dal Ministero dell’Ambiente nel decreto di ripartizione delle risorse finanziarie, stanziato per l tutela dl suolo».

Gli interventi della Regione non si limitano, però, solo alla nostra città. Come spiega l’assessore ai Lavori Pubblici regionale, Gianluca Carrabs, lo Stato, riconoscendo la Regione Marche come una zona con un territorio ad alto rischio (soprattutto per i suoi fenomeni franosi), ha voluto stanziare circa 57 milioni di euro da destinare alla difesa del suolo e della costa.

«Credo che sia necessario attivare delle politiche di conoscenza del territorio – ha affermato Carrabs – per poi formulare programmi di sviluppo compatibili con l’ambiente. La manutenzione del territorio deve essere considerata al pari di una infrastruttura, come le costruzioni di strade, scuole, ospedali. Investire risorse nella prevenzione vuol dire un risparmio di circa dieci volte rispetto a ciò che è necessario per interventi post-calamità».

Soddisfatti del progetto anche il consigliere dei Verdi, Andrea Marinucci e l’assessore all’ambiente del Comune, Paolo Canducci, che hanno fortemente voluto questo essenziale intervento: «La messa in sicurezza del “vecchio incasato” è una priorità –spiega Canducci –poiché il Paese Alto rappresenta le nostre radici e non possiamo dimenticare il nostro passato».