SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Perdere l’imbattibilità per colpa di un rigore inesistente. E’ successo a Enrico Piccioni, 9 punti nelle 6 partite che fanno capo alla sua gestione.

A Salerno si è fermata la striscia di risultati positivi dell’allenatore rossoblu. La sua Samb ha sbattuto contro un muro.

«Determinati episodi avvenuti in partita ti lasciano pensare – commenta Piccioni in riferimento al penalty fischiato a favore di Di Napoli – Voglio comunque pensare nella buonafede dell’arbitro. Certo c’è grande rammarico. La Salernitana si è ritrovata in vantaggio dopo pochi secondi grazie a un rigore inventato. Noi siamo stati bravi a raddoppiare le forze sfornando una bella prestazione. Abbiamo messo alle corde una formazione con tanti nomi in organico. E’ segno di maturità».

Mister, la difesa regge, il centrocampo pare abbia trovato una sua quadratura. Resta invece da registrare l’attacco.

«E’ vero, creiamo molto ma non riusciamo a trovare la stoccata vincente. Ci manca forse un pizzico di cattiveria, magari di convinzione. Però sotto porta ci arriviamo e anche bene. Penso alle occasioni avute a Potenza, o a quelle di Salerno. Curiale? Non è l’unico che deve segnare, ci sono anche gli altri. Domenica ci è andato vicino Cia, in Lucania Pistillo».

A proposito di singoli: Ferrini sta attraversando un grande momento. Peccato domenica si debba fermare causa squalifica.

«E’ cresciuto, ora ha molta più sicurezza e tranquillità. Peccato abbia preso un’ammonizione sugli sviluppi dell’episodio del calcio di rigore. Un’assenza importante, però ci sono gli altri ragazzi: penso a Forò, Iacoponi e Carboni. In settimana valuteremo chi lo sostituirà. Sono convinto che farà bene».

Veniamo al prossimo avversario, un Taranto che nonostane i problemi societari sta vivendo un grande momento.

«Quella ionica rimane una delle squadre costruite per giocarsi la vittoria finale. Mi aspetto una partita difficile, sono convinto che ci faranno soffrire parecchio. Speriamo di arrivarci bene. I ragazzi dovranno giocare credo intelligenza come hanno fatto a Salerno, cercando a poco a poco i loro punti deboli».

Senza tanti giri di parole: domenica serve una vittoria.

«Quando sono arrivato non sapevamo dove potevamo arrivare. Adesso abbiamo 17 punti e c’è un’altra partita prima che si concluda il 2007. E’ chiaro che le sfide di Potenza e Salerno avrebbero potuto cambiare il nostro campionato. Devo però ammettere che se mi avessero detto di chiudere il girone di andata a quota 17 ci avrei messo la firma, almeno in virtù della situazione che stava vivendo la squadra. Ora ci aspetta un’altra partita: una vittoria non dico che ci farebbe allontanare la zona play out, ma certo potremmo lavorare con più serenità. A metà febbraio sono convinto che la nostra classifica sarà molto diversa».

Una sua considerazione sul mercato. Cosa manca a questa Samb?

«Di questo non parlo. Ho sempre detto, sin dal momento del mio insediamento, che dovevamo solo pensare a lavorare e che per un’analisi completa avremmo aspettato Natale. Dopo il Taranto ci saranno quindici giorni per riflettere. Restiamo concentrati in vista della partita di domenica».