SAN BENEDETTO DEL TRONTO –Ora c’è anche il Tapiro D’Oro per l’amministrazione comunale, consegnato – ovviamente in maniera provocatoria – da Antonio Alfonsi, presidente del comitato di quartiere Sant’Antonio. La motivazione della consegna (avvenuta lunedì 17 dicembre, durante l’incontro per il Bilancio Partecipato tra l’amministrazione e i quartieri Sant’ Antonio, Albula Centro e Ponterotto) è semplice: pur riconoscendo al Comune di aver istituito per la prima volta un tipo di bilancio partecipativo, Alfonsi non è d’accordo con i metodi con cui vengono coinvolti i quartieri, a cui si dovrebbe dare più potere decisionale nella realizzazione dei lavori da eseguire con le somme messe a disposizione.
Questa l’opinione di Alfonsi: «Il vero bilancio partecipativo porta i cittadini ad essere parte diretta per incidere maggiormente sulle scelte strategiche di sviluppo della città, a volte anche con votazioni popolari».
Il vicesindaco Antimo Di Francesco, dopo averlo ricevuto lunedì sera, ha mostrato di non gradire il Tapiro, affermando che nelle richieste fatte dai cittadini in questo primo anno di incontri non si toccavano argomenti di grande respiro ma solo manutenzioni ordinarie. Buche e marciapiedi, insomma.
Martedì il sindaco Giovanni Gaspari ha difeso così il bilancio partecipato sambenedettese: «Abbiamo avuto coraggio e abbiamo spiegato ai cittadini anche il perché dell’aumento delle tasse, destinate ad aumentare i servizi per la cittadinanza. Ora se c’è qualcuno che critica con “effervescenza” il nostro operato, rappresenta un episodio senza importanza. Io ricordo ai cittadini che i presidenti di quartiere non possono parlare a nome di tutta la cittadinanza. La partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica è diretta, non mediata dai comitati di quartiere, che equivalgono a fondazioni senza quota patrimoniale».
Anche il presidente del Consiglio comunale, Giulietta Capriotti, ha voluto rispondere alla provocazione di Alfonsi: «Pur vivendo nel quartiere Sant’ Antonio, non posso intervenire direttamente interferendo con le attività della zona, poiché io rappresento tutti i quartieri cittadini. E’ Alfonsi che dovrebbe intervenire sul servizio che deve dare al suo quartiere, in quanto presidente».
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Mi sembra che il metodo applicato da Massimo Rossi a Grottammare sia un po' diverso o sbaglio?
Il commento precedente è naturalmente sbagliato. questo è quello corretto: (circoscrizioni, non comitati).
Lo dico da anni: ci vogliono le circoscrizioni comunali. Tre o quattro al massimo… Così avranno maggiori fondi da spendere, verranno elette direttamente dai cittadini con metodi certi e democratici e le amministrazioni avranno le idee più chiare… Ed altri vantaggi per tutti i cittadini assolutamente imparagonabili ad ora, visto che i CdQ sono associazioni gestite da volontari e possono poco o nulla…
Perché non chiedere al Sindaco di Grottammare, oppure al Presidente della Provincia Massimo Rossi, di scrivere chiaramente come funziona il bilancio partecipato e in che forma i cittadini sono chiamati a partecipare?
Grottammare è stata, se non la prima, una delle primissime in Italia ad adottare un simile strumento (ammirato anche da altri Paesi).
All'amministrazione attuale va dato un plauso per aver introdotto uno schema di partecipazione diretta che era stato totalmente ignorato da Martinelli. Tuttavia, a San Benedetto come a Grottammare, caro Marucci, lo schema del bilancio partecipativo come è stato impostato secondo me mostra i suoi limiti (l'attuale amministrazione grottammarese, che ne segue con successo da anni l'evoluzione, credo ne sia consapevole). Non si può impostare un confronto soltanto in assemblee di quartiere: queste sono portate alla risoluzione di problemi importanti (in tema di consenso) per la vita di tutti i giorni, ma non strategici. Buche sulla strada, marciapiedi, semafori, asfalti, strisce… Leggi il resto »
Massimo Rossi, riguardo alla sistemazione del lungomare di Grottammare, ha parlato di aver incontrato i comitati di quartiere (se non erro). C'è voluto del tempo, ma alla fine una grande maggioranza si trovò d'accordo. Ecco, forse ci vuole più tempo per decidere. A volte, però, prendere meno decisioni ma ben ponderate è meglio che fare tante cose per poi lamentarsene e correre dietro a riparare gli errori. Da noi, inoltre, occorre anche il tempo per renderci conto del valore di tale strumento (lungi dall'essere perfetto), perché ancora troppo abituati alla totale delega e quindi al disinteresse del bene pubblico. Per… Leggi il resto »
Per Paolo Forlì: l'ultima Legge Finanziaria ha espressamente vietato la costituzione delle Circoscrizioni per i comuni al di sotto dei 200.000 abitanti !!!
Io non ho mai avuto modo di andare a riunioni di quartiere ma penso che se in queste si parla solo di buche e simili, è proprio perchè ( parere personale) i quartieri a sbt territorialmente sono piccoli orticelli appunto ( anche se densamente popolati). Più che circoscrizioni ( avrebbero senso se sbt fosse unita con gli altri comuni della riviera, ma nn arriveremmo comunque a 200.000 persone ), mi chiederei se è normale che a sbt ci siano 14 o 15 quartieri…. Esempio salaria, agraria e fosso dei galli, potrebbero fare un' unico comitato, tanto per fare un esempio,… Leggi il resto »
Concordo pienamente con il commento del Sig. Ventura. Quartieri più grandi in un contesto di Città più grande, in un contesto di città territorio. A breve ci sarà un passo importante verso questo obbiettivo, e credo che se auspichiamo un salto di qualità verso la partecipazione, questo punto colto in pieno dal Sig. Ventura dovrà essere messo in rilievo sull'agenda Politica della Ns. città. Ormai credo si conoscano bene sia vizi che virtù della partecipazione nella ns. città, ed in particolare dei comitati di quartiere. Per quanto mi riguarda credo che si dovranno attuare modifiche sostanziali all'attuale regolamento dei comitati… Leggi il resto »
La partecipazione concreta e sino in fondo non esiste. La cabina di regia decideva con Martinelli e decide con Gaspari. Non e' cambiato nulla. Con Martinelli si vendevano gli immobili Comunali ed oggi si vendono con Gaspari. Con Martinelli si privatizzava ed oggi lo fa Gaspari.
Gaspari e' solo piu' bravo a fare sceneggiate.
Carissimo Fabio Urbinati.
Hai scritto e detto cose sagge. Sei andato a fondo delle cose.
Quanto tu hai detto sicuramente ti viene dato dall’esperienza NEGATIVA che anche tu hai vissuto dal Comitato di Quartiere San Filippo Neri. per tantissimi anni
Continua ad operare per il Bene di San Benedetto, e sii libero di idee e ideali.
Mariano Vesperini