SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Le mie squadre a Salerno non hanno perso. Di più: nell’unico precedente vittorioso per la Samb (stagione ’80-’81) c’era anche il sottoscritto».
Enzo Nucifora prova a esorcizzare la paura. Perché la sfida di domenica prossima, in casa della capolista del girone B, a +7 dall’inseguitrice Ancona, imbattuta tra le mura amiche e con la migliore difesa della C1.
«Ci aspetta una partita durissima – spiega il direttore sportivo della Samb – Siamo ovviamente sfavoriti, anche il pari sarebbe un risultato importante. Saranno motivati a regalare una vittoria ai propri tifosi per salutarli degnamente. Ma le partite vanno giocate».
Avvocato, torniamo alla partita di Potenza: la Samb, in vantaggio 1-0, ha gettato alle ortiche una grossa opportunità.
«Fossimo stati più cinici avremmo vinto. Prima della gara ci avrei messo la firma e la controfirma per un pareggio. Poi per come si era messa e in virtù di certi episodi avremmo potuto fare di più. Un po’ di amaro in bocca c’è. Ma per loro era la partita della vita, tentavano il tutto per tutto pur di uscire dalla zona play out. Il risultato insomma può andare bene».
Si è chiuso il girone di ritorno. Un suo giudizio.
«Diciasette punti rappresentano un ottimo risultato, soprattutto alla luce del fatto che alla 12a giornata ne avevamo 8. L’handicap era pesante. Continuando con quel trend la Samb si sarebbe già trovata ai play out alla fine dell’andata. Risultati imprevedibili maturati di recente hanno aumentato vertiginosamente la media salvezza. Dovremo fare un girone di ritorno di grande livello. Minimo servono 24-25 punti. Ai ragazzi in ogni caso faccio i complimenti perché sono usciti da una situazione tragica. Ci abbiamo creduto. Abbiamo fatto un buon ultimo girone di andata. Adesso speriamo di iniziare ben il ritorno. Hanno fatto veramente bene, soprattutto a livello mentale. Sono fiducioso che anche a Salerno disputerà una grossa gara, migliore di quella di Potenza, a livello di quella di Ancona».
Veniamo al prossimo turno: la Massese riceve un Gallipoli che in trasferta fa malissimo e il Pescara ospita il Potenza. Il turno vi è sfavorevole.
«Sulla carta Massese e Pescara, le squadre su cui dobbiamo fare la corsa, vinceranno, ma non è detto. Ripeto: in questa prima parte di campionato sono usciti tanti risultati a sorpresa. Dobbiamo fare i nostri punti, a prescindere dal ruolino delle altre squadre. La strada è ancora lunga».
In casa Salernitana, dopo la vittoria del derby di Castellammare di Stabia, allenatore (Agostinelli) e diesse (Fabiani) hanno bacchettato la squadra per il gioco poco spettacolare.
«Sono cose che si dicono solo per stimolare i giocatori. Le squadre esperte e forti giocano male ma vincono. Questo aspetto mi fa paura. Se sbagli ti puniscono. Dobbiamo andare lì con cattiveria, animati da un piglio battagliero. La Salernitana ci aspetterà, non avrà fretta di fare gol, cercherà di stancarci. Noi dovremo aspettare un po’ e aggredirli. Troveremo un ambiente caldo, ci saranno almeno 10 mila persone: non sarà facile».
Teme un calo di tensione da parte della Samb? Il fatto che si giochi in casa della capolista, su un campo dove non sarebbe uno scandalo perdere, potrebbe rivelarsi deleterio sotto l’aspetto psicologico.
«I calciatori della Samb sono ragazzi intelligenti. Sanno che io sto valutando di tutto e di più da 7 partite a questa parte. Calciatori che forse come idea preconcetta non dovevano essere confermati e invece hanno acquisito la fiducia del mister, della società e del sottoscritto. Penso che nessuno mollerà, perché in queste due gare (Salernitana e Taranto, ndr) altri atleti si potranno guadagnare una conferma. Le prossime due partite saranno importanti per il loto futuro. Qui non molla nessuno, San Benedetto è una piazza importantissima e tutti vorrebbero restare. Però la conferma bisogna guadagnarsela in campo».
Chiudiamo con i contrasti tra la proprietà e gli ultras. Qual è la sua opinione?
«Penso che la nostra è una tifoseria più equilibrata e civile rispetto a tante altre. La tifoseria è un pilastro importantissimo della Samb. Mi auguro che si sistemerà tutto. Da gennaio bisognerà partire tutti coesi. Tutti insieme possiamo rifare grande la Samb. Salviamoci quest’anno, poi per la prossima stagione tutti insieme – società, allenatore, giocatori, collaboratori, tifosi e stampa – prepareremo un progetto, importante, per l’anno prossimo».