SAN BENEDETTO – Terminato lo sciopero dei Tir, che ha tenuto sotto scacco per tre giorni l’Italia intera, non si placano le polemiche sugli aumenti dei prezzi dei principali beni di consumo, in particolare frutta, verdura e carni. Ma il blocco dei trasporti degli scorsi giorni per l’Associazione dei consumatori Adiconsum non è responsabile del ritocco dei prezzi che si sta verificando in questi giorni nei vari esercizi commerciali, che sarebbero da attribuire ad una semplice speculazione.

«Con il ritorno alla normalità negli approvvigionamenti – si legge nella nota – non si giustifica alcun aumento dei prezzi, in particolar modo dell’ortofrutta. Se ciò accade, e numerose sono le segnalazioni in proposito, si adduce a pretesto una motivazione esterna per un aumento speculativo ed ingiustificato.
Infatti, se anche la tariffa chilometrica di un Tir dovesse per caso aumentare, l’incidenza sul prezzo delle mele o delle arance è del tutto marginale o irrisorio.
Per un percorso di 500 km, il maggior costo di trasporto per un Tir sarebbe di circa 250-300 euro distribuito su 250 quintali di carico, cioè molto meno di un centesimo al chilo».

Paolo Landi, dell’Associazione dei consumatori, invita pertanto Guardia di Finanza, Carabinieri e il Ministero delle Politiche Agricole ad effettuare i dovuti controlli in proposito.