GROTTAMMARE – Il Teatro canzone di Panghea in “Sabbie Nomadi” è lo spettacolo che debutterà, in anteprima nazionale, sabato 22 dicembre al Teatro delle Energie di Grottammare, e che sarà successivamente a Roma come prima nazionale per girare quindi in molte città italiane tra cui Alessandria, Livorno, Firenze, Empoli e Salerno. I fratelli Vincenzo e Maurizio Massetti sono gli artefici dello spettacolo, creato dopo un anno di studio e approfondimenti sulla tematica dell’emigrazione.

«Panghea – spiegano gli autori – era un’unica massa di terra prima della deriva dei continenti. Prima delle migrazioni, prima della formazione degli stati, prima delle intolleranze. Oggi è una compagnia dove la musica si intreccia con la teatralità, perché c’è un linguaggio, una musicalità comune, un’identità, una memoria che appartengono al mondo intero».

“Sabbie Nomadi” è la storia di una migrazione infinita, di genti che attraversano le terre e i mari, in cerca sempre di sopravvivenza, e qualche volta finiscono dentro quei mari, per sempre, e le tragedie si ripetono all’infinito. Nello spettacolo la meta è la Merica, con una nave a vapore in partenza, che avvicina sogni di genti e generazioni differenti. E’ il canto di una cultura subalterna, costretta al viaggio per sopravvivere, che oggi non ha più una sola provenienza o una sola meta, ma rappresenta un grande flusso di miserie.

Sei i musicisti in scena con canto, chitarre e plettri, flauti, fisarmonica-organetto, contrabbasso e percussioni. Una scenografia della banchina di un porto della Merica di primo ‘900, 6×9 metri di dimensione, realizzata dall’artista Bruno Benatti, con l’ausilio di Nespes e Cinzia Baldassarri. Si tratta di un viaggio attraverso la musica per esplorare il fenomeno delle migrazioni. I brani recitati, liberamente tratti da vari testi importanti come D. Alighieri, De Amicis, Il Guerin Meschino e le lettere di migranti veneti e friulani, si alternano a brani musicali, tra cui in apertura di spettacolo “Addio Addio”, un canto delle raccoglitrici di olive della Maiella, El Choclo, un tango crollo, “Santa Lucia”, canto lirico napoletano, il “Saltarello”, tipica danza dell’Italia centrale e in chiusura lo struggente “Volver”, il tango di Carlos Gardel, un agognato ritorno verso qualcosa che purtroppo non ha più appartenenza. Un continuum tra recitato e musica per uno spettacolo divertente, ma che fa anche riflettere.

Lo spettacolo è a ingresso gratuito