SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’onorevole Bobo Craxi, vice ministro agli Affari Esteri e traghettatore della ritrovata unione delle diverse anime del Partito Socialista ha inaugurato ieri, 30 novembre, la nuova sezione del partito intitolata a Bernardo Speca, ex sindaco sambenedettese. Ultimamente eventi di questo genere si sono svolti in tutta Italia, quasi a sancire la fine di una “diaspora” partitica che ha visto la creazione di più schieramenti politici socialisti nei vari blocchi di centro destra o centro sinistra.

«C’è un nuovo impegno a livello nazionale – ha commentato il portavoce provinciale del Psi, Umberto Perosino – che porti alla costituente del nuovo partito rilanciando la politica socialista, che in città ha avuto sempre ottimi risultati». Nelle scorse elezioni amministrative, infatti, il Psi si è aggiudicato il 7,5% delle preferenze, con l’introduzione nella giunta dell’attuale assessore ai Lavori Pubblici, Giancarlo Vesperini, fiducioso della ritrovata unità del partito: «I socialisti sono persone “virtuose”, motivo di attrazione per questo centro sinistra».

In effetti il nuovo partito potrebbe fare la differenza di fronte ai due “giganti” politici attualmente in fase costitutiva, cioè il Partito Democratico e il “non meglio definito” Partito del Popolo delle Libertà.

«Abbiamo superato ogni divisione per costituire una forza politica forte, solida, che non venga meno ala nostra storia e ai valori della sinistra – ha affermato l’onorevole Craxi – Abbiamo rifiutato la proposta di fonderci col Partito Democratico poiché credo che l’esperienza del socialismo sia un elemento vitale della democrazia italiana ed europea. Non siamo eredi di un’utopia politica che ha fallito il proprio compito, ma rappresentiamo – e continueremo a rappresentare – una tradizione ben radicata in questo paese da più di 100 anni».