MARTINSICURO – «Ieri abbiamo avuto modo di assistere ad un evento singolare: si è tenuto infatti il Consiglio comunale che verrà ricordato come il più deserto della storia di Martinsicuro. Tre giornalisti, due commessi comunali, due vigili urbani e tre cittadini: è stato questo il risultato dello spostamento dell’assise civica alle 9 del mattino». Paolo Camaioni esordisce con queste parole alla conferenza stampa indetta ieri – e alla quale hanno partecipato non solo Stefano Ciapanna, Alduino Tommolini e Andrea D’Ambrosio, ma anche diversi cittadini della lista civica – per spiegare le motivazioni dell’assenza del gruppo di minoranza al Consiglio comunale che si è tenuto il 29 novembre.
«La nostra associazione – ha proseguito l’esponente del gruppo di minoranza – è nata con l’intento di permette ai cittadini una maggiore partecipazione politica, coinvolgendoli nelle scelte amministrative che li riguardano. Ecco perché abbiamo ritenuto inaccettabile l’atteggiamento della maggioranza, che dopo 6 mesi di mandato amministrativo continua a creare delusione e sconcerto per il suo modo di operare».
«Ci avevano assicurato che dopo il Consiglio comunale dello scorso luglio alle 9 del mattino – ha proseguito Ciapanna – non ne sarebbero più seguiti altri, e invece ecco che ancora una volta si contraddicono. Quello che ci ha maggiormente offeso è stato soprattutto non aver ottenuto la benché minima risposta, anche ufficiosa, alla nostra richiesta di spostamento dell’orario, che ci desse una spiegazione. L’orario che avevamo proposto, prima alle 18, poi alle 15, era stato finalizzato a permettere ai cittadini che lavorano di partecipare almeno all’ultima parte del Consiglio comunale, dove si sarebbero discusse le linee programmatiche di mandato, ma non è stata data loro quest’occasione. Se avessero almeno motivato in qualche modo la loro decisione, avremmo potuto anche accettarla, seppure a malincuore».
«Con la loro indifferenza alle nostre richieste – ha rincarato Tommolini – hanno mancato di rispetto non a noi ma a tutti i cittadini. Premetto oltretutto che le linee programmatiche di mandato mi sono state consegnate solo all’inizio del Consiglio comunale. Come avremmo potuto quindi votare un programma sul quale non abbiamo avuto modo di documentarci prima? Avremmo forse dovuto leggerlo in fretta e furia tra una discussione e l’altra in sede di Consiglio?».
«Ci hanno accusato di voler fare solo confusione – ha proseguito Andrea D’Ambrosio – ma vogliamo ribadire che noi abbiamo fatto solo una protesta civile, mentre è nell’attuale maggioranza che regna la confusione e che disorienta i cittadini: confusione sui parcheggi a pagamento, sulla delocazione o meno del depuratore, sull’istituzione della scuola per il turismo, sulla revoca della concessione per lo chalet dell’Anfass, insomma per molte cose prima dicono una cosa e poi ne fanno un’altra».
«Non basta ricordarsi dei cittadini solo quando ci sono le elezioni politiche – ha concluso Camaioni – ma bisogna confrontarsi con loro per tutti e cinque gli anni del mandato amministrativo. L’elezione non vuol dire avere la delega di rappresentanza ed escludere poi chi ti ha votato dalle scelte che lo riguardano. Di questa amministrazione stigmatizziamo il modo di operare dato che non tiene minimanete conto delle richieste e delle proposte che vengono dalle forze di opposizione, anche se ci sembra che attualmente, tra i gruppi di minoranza, finora solo Città Attiva ha mostratato di impegnarsi e combattere fino in fondo per difendere i propri principi».
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