SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nessuna rottura della trattativa fra il Comune e la proprietà della Sambenedettese Calcio per la questione della messa a norma dello stadio Riviera delle Palme.

Ora bisognerà vedere quali attività hanno in mente i fratelli Tormenti per rendere lo stadio un investimento duraturo e fruttuoso.
Organizzazione di concerti estivi, beauty farm, palestre, foresterie, negozi di gadget sportivi: sono solo alcune delle possibilità che la società sportiva avrebbe per rientrare degli ingenti costi di messa a norma con una convenzione pluriennale con il Comune.
Il responsabile Marketing Marcello Tormenti, nel corso di uno dei recenti incontri avuti con il sindaco Giovanni Gaspari, ha affermato che la Sambenedettese sta andando avanti nell’elaborazione del progetto.
Gaspari ha offerto una rassicurazione con queste parole: «Attendiamo che la Sambenedettese Calcio ci sottoponga le sue idee per lo stadio. La trattativa non si è affatto arenata, non ci sono scogli di sorta. Ma se ne parla poco, giustamente, perché finora c’è ben poco da dire. Le nuove leggi sono inequivocabili, sono le società calcistiche a doversi accollare gli oneri per i lavori di messa a norma degli impianti».
Il paradosso, come noto, è che le società non sono proprietarie degli impianti. I costi ingenti per ottemperare al decreto – nel caso della Samb sono previsti almeno due milioni e mezzo di euro – rappresentano perciò un investimento serio per i sodalizi sportivi, che devono rientrare delle spese traendo entrate alternative ad abbonamenti, biglietti, sponsor.
Quali possibilità ci sono per il Riviera delle Palme? Esclusi i progetti faraonici di Big Luciano Gaucci – centro commerciale, discoteche, ristoranti, con annesse cospicue volumetrie – Gaspari ci tiene a puntualizzare che «ogni possibile ragione di investimento dei Tormenti rientrerà nel perimetro dello stadio», escludendo con forza la possibilità di “triangolazioni” o speculazioni varie nei terreni della città.
L’amministrazione comunale e la commissione urbanistica valuterà i lavori progettati dai Tormenti.
«La passione sportiva è una cosa, ma qui si sta parlando di un’impresa che deve valutare i suoi rischi economici. Il Comune – conclude il sindaco – ha già investito sullo stadio finanziando l’impianto di videosorveglianza».