SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un volantinaggio in piena regola nella sala consiglieri del Comune e anche presso l’ospedale civile. Riprendendo una foto già pubblicata da un quotidiano locale che ritrae Loredana Emili e Giuseppe Petrone (direttore della zona 12 dell’Asur e coordinatore dell’Area Vasta sanitaria Ascoli-San Benedetto) che sorridono davanti all’obiettivo, abbracciati come due vecchi amici, in un’atmosfera conviviale.

L’autore dell’inconsueta operazione di comunicazione politica è il consigliere comunale di Alleanza Nazionale Giorgio De Vecchis.
Sotto l’immagine dei manifesti campeggia la frase “Non esiste alcun conflitto di interessi, sono una semplice dipendente”, ovviamente attribuita all’assessore della giunta Gaspari con delega alla Sanità.
«Un’immagine vale più di 1000 parole; ho deciso di adottare il caro vecchio metodo del volantinaggio, tipico del periodo in cui si faceva politica mossi da ideologie di grande respiro», ha commentato De Vecchis, annunciando che avrebbe diffuso i volantini anche presso il “Madonna del Soccorso”.
Recentemente l’esponente del centrodestra aveva attaccato l’assessore Emili ventilando un conflitto di interessi fra la sua nomina politica, la sua posizione di dipendente del sistema sanitario regionale e il suo ruolo tecnico di consulente della zona territoriale 12 per il progetto di integrazione sperimentale della gestione dell’ospedale sambenedettese con quello ascolano.
Sempre in tema di politica e sistema sanitario, è di lunedì l’intervento del consigliere regionale di An Guido Castelli, che ha citato alcune recenti critiche bipartisan alle interferenze fra sanità e potere politico, parlando di un “caso Emili”.
«La lottizzazione degli incarichi sanitari da parte dei vari potentati locali ha generato un senso diffuso di repulsione. Proprio per questo ho cercato di accelerare l’iter di una proposta di legge regionale a firma del sottoscritto e del collega Marco Luchetti della Margherita, diretta proprio a modificare il procedimento per la nomina dei primari del Servizio Sanitario Regionale. Duplice l’obiettivo: ridurre la totale discrezionalità di cui godono i direttori di zona e contrastare la lottizzazione politica della salute pubblica. La legge è stata approvata il 6 novembre scorso, introducendo elementi oggettivi di meritocrazia in uno dei settori più delicati della pubblica amministrazione».