ROMA – Esponenti della politica, della cultura e del giornalismo si sono riuniti lo scorso martedì 20 novembre per un appuntamento alquanto insolito: consumare una cena nel buio più assoluto.

L’iniziativa, per nulla burlesca ma di alto valore sociale, è stata organizzata dall’Unione Italiana ciechi e Ipovedenti, per dare modo ai partecipanti della serata di vivere le stesse sensazioni e difficoltà di chi, costretto a vivere nell’oscurità totale o con gravi problemi di vista, deve affrontarle quotidianamente.

La cena, tenuta nel ristorante del Circolo Montecitorio, ha visto tra i presenti anche il Presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti e un nutrito gruppo di parlamentari.

«Cenare con noi, come noi, completamente al buio, serviti da camerieri ciechi – è stato il commento di un rappresentante dell’Associazione – equivale a rendersi conto, vivendole in prima persona, di alcune delle difficoltà che chi non vede affronta ogni giorno. Solo dopo una breve esperienza come questa si comprenderà più facilmente lo sforzo, la concentrazione, la tensione di chi non vede eppure si muove, studia, gioca, lavora. Essere persona tra le persone secondo la propria intelligenza e le proprie inclinazioni, proprio come tutti gli altri».

Numerosi i commenti dei conviviali che, alla fine del banchetto, quando sono usciti dalla sala e sono tornati a godere della luce, hanno descritto la sensazione di essersi inizialmente trovati letteralmente spiazzati e disorientati a muoversi e agire nella totale oscurità.

«Nel breve tratto di tempo che dura l’esperienza di una cena nell’oscurità – ha spiegato il Presidente dell’Unione Tommaso Daniele – si comprende della cecità più che con la lettura di cento volumi. Questo è lo scopo che si prefigge l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti nel promuovere iniziative del genere: dare un’idea, sia pure approssimativa, di cosa significhi essere immersi per tutta la vita nelle tenebre di una notte senza fine»