SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La giunta comunale ha riconosciuto in maniera “preliminare” il titolo di “formazione monumentale naturale” al complesso di palme poste sulle aree pubbliche cittadine. Con questo titolo, in base al Testo Unico dei Beni Culturali del 2004 dunque le piante caratteristiche di San Benedetto acquistano un maggior pregio naturalistico e paesaggistico e un particolare status storico-culturale.
Il titolo di “formazione monumentale naturale” verrà riconosciuto al complesso delle palme e dei gruppi vegetali di palme poste lungo il Lungomare, in viale Buozzi, in viale delle Palme, presso la Rotonda Giorgini, in via Marinai d’Italia, in viale Colombo e presso la Palazzina Azzurra. Ovviamente la dichiarazione definitiva avverrà con successivo atto del Consiglio Comunale che individuerà anche l’esatta ubicazione delle formazioni monumentali naturali tutelate, con riferimento anche all’individuazione catastale dell’area dove si trovano e ad una loro sommaria descrizione e quantificazione. Nelle altre zone della città riceveranno il particolare status i gruppi di almeno tre piante alte più di quattro metri, nonché le palme più alte di sei metri.
Da adesso, però, si può disporre che le palme della Riviera debbano essere oggetto di una particolare tutela, valorizzazione e segnalazione in termini di riqualificazione ambientale dei siti in cui si trovano (controlli sullo stato di salute, esame della stabilità) ma anche tramite specifiche l’apposizione di targhe e di un’illuminazione specifica; per quanto riguarda la promozione turistica, sarà disposto che le immagini delle palme dovranno essere presenti in tutte le pubblicazioni e le brochure del Comune di San Benedetto.
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Era ora che si facesse qulche cosa per valorizzare il patrimonio arboreo tipico della ormai nota "Riviera delle Palme",
Diamo anche atto all'intuito geniale dell'ex sindaco Onorati prima e poi dai successori Giorgini e vari, che gettarono il seme di così tanta meraviglia.
Occorre proteggere questo "MONUMENTO NATURALE", non solo dagli insetti dannosi, ma anche dall'invidia di altri comuni in tutta Italia che farebbero miracoli per averne in uguale quantità.